Ciclismo
Ciclismo, Beppe Conti: “Aru ha esagerato con le fatiche e si è bruciato. Ganna faccia il capitano alla Sanremo”
Nel consueto appuntamento settimanale con Bike2U, il programma a cura di Sport2U, in collaborazione con OA Sport, è intervenuto Beppe Conti, uno dei volti e delle voci storiche del ciclismo italiano. Insieme a Gian Luca Giardini, il giornalista della Rai ha presentato la nuova stagione, soffermandosi ad inizio puntata sul grave incidente occorso ad Egan Bernal: “L’incidente di Bernal ha colpito tutti. Questi allenamenti andrebbero fatti su un circuito chiuso, su una pista. Ricordo bene cosa era la Colombia quando siamo andati per i Mondiali, c’era un traffico incredibile. Inutile comunque ora trovare dei colpevoli e dire se aveva colpa lui o il pullman che ha frenato di colpo“.
A preoccupare è soprattutto il recupero del colombiano e Conti fa un parallelo con l’incidente che aveva subito Marco Pantani all’inizio della sua carriera: “E’ molto importante capire l’infortunio alle vertebre, anche se oggi la chirurgia fa miracoli e sistema tutto. Spero che abbia la fibra, il fisico, la forza per tornare in bici, proprio come li aveva Marco Pantani. Solo un campione come Marco è riuscito a tornare dopo quel terribile incidente, riprendersi, vincere Giro e Tour. Questo significa che Marco era veramente Superman. Io ricordo tutte le ore di lavoro, di piscina, di palestra che Marco svolgeva. Solo un campione poteva tornare. Io mi auguro che Bernal possa avere la stessa fibra”.
Ancora un passaggio sulla pericolosità degli allenamenti all’aperto, soprattutto quelli a cronometro: “Io lo dico sempre ai nostri ragazzi di provare queste nuove biciclette in un circuito chiuso, su una bella pista, magari all’aperto e con dei rettilinei lunghi. Le bici da cronometro non vanno provate nel traffico”.
Si passa ad analizzare la stagione 2022, cominciando dalla vittoria di Giovanni Lonardi nella Clasica Valenciana: “Una vittoria significativa, molto importante e che consente al ragazzo di ritrovarsi. Il talento c’era sempre stato e la vittoria è molto importante per cominciare al meglio la sua stagione”.
Si commenta anche il rendimento della Eolo-Kometa e della possibilità che nuove squadre italiane possano entrare nel mondo del ciclismo: “Per tutto il nostro movimento è importantissimo. Anche per far capire a tutti quegli sponsor che stanno pensando di entrare nel mercato che il ciclismo ti dà la passione, ma è anche un veicolo pubblicitario straordinario. Solo a pensare ai minuti di televisione, alle ore di ripresa della corsa, è il momento di investire nel ciclismo. Anche perchè ormai abbiamo vinto la battaglia contro il doping. Il ciclismo è un manifesto pubblicitario viaggiante”.
Un commento su Mathieu Van der Poel e sulle difficoltà che ha avuto alla fine dello scorso anno e anche in queste prime settimane del 2022: “Ha corso in maniera dissennata lo scorso anno. Bisogna saper correre con saggezza. Io ho criticato molto la decisione di Van der Poel di abbandonare il Tour de France dopo una settimana, anche quando stai indossando la maglia gialla. E’ un ragazzo di grandissimo talento, ma deve sapersi gestire meglio”.
Si passa alla Sanremo e Conti ricorda le vecchie edizioni, con qualche piccolo aneddoto: “La prima Sanremo che ho seguito è l’ultima che ha vinto Merckx. Era il 1976 ed è stato un privilegio straordinario. Da allora ne ho saltata solo una, nel 1995, perchè il giornale per cui lavoravo ha preferito mandarmi a Bormio dove Tomba stava vincendo la Coppa del Mondo di sci. Una curiosità su quel giorno della Sanremo e della vittoria di Tomba è che c’era sciopero dei giornalisti e quindi sono riuscito a godermi entrambi gli eventi”.
Sui giovani fenomeni del ciclismo mondiale ed in particolare su Van Aert: “E’ un ciclismo molto diverso rispetto a 10 anni fa. Ci sono ora tantissimi giovani che stanno dimostrando che possono diventare dei campioni, capeggiati soprattutto da Van Aert, che è un corridore che può vincere ovunque. E’ stato un inverno saggio per lui, decidendo di fare solo un paio di gare di ciclocross, evitando anche il Mondiale e decidendo di riposarsi in vista della stagione”.
Beppe Conti non ha assolutamente dubbi su che tipo di corridore deve diventare Filippo Ganna: “Penso che Gannia sia uno da Sanremo e da Roubaix. Lui punta alla maglia gialla del Tour nella prima cronometro e se esce bene dal Tour allora ha in mente di preparare il record dell’ora. Sarebbe bello che scegliesse una pista adatta, con tanto pubblico, probabilmente in Inghilterra visto lo sponsor della sua squadra. Filippo è un talento straordinario, lui non deve correre la Sanremo per Pidcock. Lui deve correre da leader assoluto”.
Su Sonny Colbrelli: “Quello che ha fatto Colbrelli alla Roubaix chiede una conferma, anche se in aprile sarà molto più dura che in ottobre. Non è obbligato a vincerla, ma almeno essere li a combattere fino alla fine. Dopo la stagione che ha fatto è durissima ripetersi, ma ho saputo che ha lavorato benissimo questo inverno e, dunque, sono convintissimo che possa fare molto bene”.
Su Gianni Moscon: “Con il cambio di squadra e con l’approdo da Martinelli io mi aspetto tanto da Gianni Moscon. Ci sono pochi corridori che hanno la sua completezza, essendo capace di poter lottare per vincere la Roubaix ed il Lombardia”.
Uno sguardo anche alle corse a tappe, dove l’Italia fa grande fatica. Beppe Conti parla di Fabio Aru, che poteva diventare il ciclista su cui puntare: “E’ incredibile la parabola di Fabio Aru. Io sono convinto che se nel 2015 al Giro avessero puntato tutto su Aru e non su Landa, probabilmente Fabio avrebbe potuto battere anche Contador. Ero convinto fosse il nuovo Nibali e cosa è successo è davvero inspiegabile. Forse ha forzato troppo il suo motore in passato e la sua magrezza mi ha inquietato. Ha esagerato troppo con il lavoro, con le fatiche e alla fine si è bruciato. Io ci credevo tantissimo ed ora all’Italia manca tantissimo un corridore per le corse a tappe”.
Sul nuovo commissario tecnico, Daniele Bennati: “Mi è piaciuto subito molto, soprattutto quando ha parlato di Ganna e che non deve fare il gregario, perchè è importante avere Ganna nella prova su strada del Mondiale. E’ un ragazzo intelligente, posato, sereno, non può che far bene”.
Su Davide Cassani e sul suo lavoro con la Nazionale e sul suo obiettivo di creare una squadra tutta italiana: “Il lavoro che ha fatto Cassani lascerà sicuramente il segno negli anni. Lui è la persona giusta per creare una squadra World Tour tutta italiana. Solo lui può portare i grandi sponsor nel mondo del ciclismo, è la persona ideale. Con Reverberi avrebbe anche la struttura e quella potrebbe essere la partenza. Deve arrivare comunque un marchio, un grande nome, che solo Davide può davvero portare all’interno del mondo del ciclismo. Sarebbe bellissimo creare una squadra, magari chiamandola Azzurra, unendo magari i marchi più importanti italiani”.
L’INTERVISTA DI BEPPE CONTI A BIKE 2U
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