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Federazione Serba all’attacco: “Djokovic espulso per pressioni politiche. Che messaggio ha dato l’Australia?”

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L’espulsione di Novak Djokovic dall’Australia è indubbiamente la notizia sportiva di questa giornata. La Corte Federale ha negato il visto al tennista serbo, che dunque dovrà lasciare il Paese e non potrà prendere parte agli Australian Open 2022, primo Slam della stagione in programma sul cemento di Melbourne dal 17 al 30 gennaio. L’assenza del numero 1 al mondo ha un peso specifico enorme, anche perché stiamo parlando di un venti volte vincitore di Slam e di un giocatore capace di imporsi in ben nove occasioni nella terra dei canguri.

Quanti soldi ha perso Novak Djokovic senza gli Australian Open? Spese legali, montepremi, sponsor…

La vicenda che ha tenuto banco nelle ultime due settimana ha avuto un’ampia eco e la Federazione Serba ha tuonato attraverso un comunicato stampa: “Siamo estremamente contrariati per la decisione presa dalla Corte Federale. La farsa è finita. Questa volta la politica ha sconfitto lo sport: Djokovic ha soddisfatto tutte le condizioni per l’ingresso in Australia, ma a causa di pressioni politiche il suo visto è annullato“.

Si prosegue: “L’ingerenza della politica nello sport ha aperto molte questioni scottanti. Quale messaggio sta inviando l’Australia, due volte organizzatrice delle Olimpiadi, in vista dei Giochi 2032? Gli sportivi, anche quando soddisfano adeguatamente tutte le condizioni per l’ingresso in un Paese, potranno essere cancellati dall’elenco dei partecipanti, detenuti come criminali ed espulsi per decisione politica?“.

La conclusione è un incoraggiamento all’atleta: “Crediamo e speriamo che dopo questa ingiustizia commessa nei confronti di un giocatore di successo e di una persona straordinaria, Novak uscirà migliore e più forte, come è solito fare“.

Foto: Lapresse

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