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Golf, DP World Tour: Paul Casey affronta Collin Morikawa e Viktor Hovland per difendere il titolo del Slync.io Dubai Desert Classic

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Il DP World Tour rimane negli Emirati Arabi Uniti per il Slync.io Dubai Desert Classic, secondo evento consecutivo delle Rolex Series dopo l’Abu Dhabi HSBC Championsip dello scorso weekend. Il nuovo circuito, che sostituisce l’European Tour, inizia quindi subito con due dei tornei più importanti e sicuramente con i montepremi più alti dell’intera stagione. L’anno scorso a trionfare qui sull’Emirates Golf Course fu l’inglese Paul Casey che ha scelto di iniziare la propria stagione proprio con il tentativo di difesa del titolo.

Quello di Casey è solo uno dei tanti nomi di prestigio che saranno presenti da giovedì sul percorso emiratino, a partire dal trionfatore dell’ultima Race to Dubai, Collin Morikawa. Lo statunitense non ha brillato ad Abu Dhabi, ma ha chiaramente le qualità per cercare la vittoria finale. L’anno scorso la sua prestazione qui non fu straordinaria, ma è proprio da questi tornei che il giovane californiano iniziò a mettere le basi per la cavalcata trionfale del suo 2021. Tra i favoriti d’obbligo c’è anche il norvegese Viktor Hovland che invece ha già dato ottimi segnali nel precedente torneo, chiuso in quarta posizioni sempre molto vicino alla testa lungo tutti i quattro giorni.

La qualità del field del Desert Classic sarà davvero di grande spessore, oltre ai nomi già citati prenderanno parte all’evento campioni del calibro di Rory McIlroy, Sergio Garcia e Shane Lowry, senza dimenticare il folto plotone inglese che oltre a Casey, presenta altri grandi nomi come quello di Tyrrel Hatton, Lee Westwood, Tommy Fleetwood e Ian Poulter. Non si può certo non menzionare tra i favoriti il vincitore della scorsa settimana, il belga Thomas Pieters, che ha saputo dimostrare grande freddezza e qualità in un percorso molto difficile. Per quanto riguarda gli italiani, in attesa di ulteriori aggiornamenti, i presenti saranno cinque: Andrea Pavan, reduce finalmente da un buon risultato dopo quasi due anni da incubo, insieme a Guido Migliozzi, Nino Bertasio, Francesco Laporta e Edoardo Molinari, che dovranno invece riscattare una performance decisamente sottotono ad Abu Dhabi.

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Il percorso dell’Emirates Golf Club è un par 72 di 7.353 yards. Le sfide portate dal primo tracciato in erba del Medio Oriente, aperto nel 1988, non sono da sottovalutare: l’acqua entra in gioco in oltre metà delle buche presenti, il rough è piuttosto alto, rendendo necessaria grande precisione dal tee, e come in molti dei campi nel deserto, il vento rischia di giocare una parte decisiva, anche considerando i tanti cambi di direzione delle buche.

Foto: LaPresse

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