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Jannik Sinner apre le porte a McEnroe? “Una leggenda, vediamo cosa esce”. La calma chiamata a Piatti: “Anche io sono nervoso”

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Jannik Sinner ha sconfitto Taro Daniel in quattro set e si è qualificato agli ottavi di finale degli Australian Open 2002. Il tennista italiano ha faticato più del previsto contro il coriaceo giapponese, ha perso nettamente il secondo set e ha dovuto reagire per alzare progressivamente il suo livello di gioco e riuscire ad avere la meglio contro il numero 120 del ranking ATP. L’altoatesino può proseguire la propria avventura sul cemento outdoor di Melbourne, dove tra due giorni affronterà l’australiano Alex de Minaur.

Il 20enne si è imposto col punteggio di 6-4, 1-6, 6-3, 6-1. A tenere ancora banco sono le dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa in cui parlava dell‘ingresso di una quarta figura all’interno del suo staff. Il grandissimo John McEnroe, vincitore di sette Slam in singolare, ha dichiarato testualmente a Eurosport: “Sono disponibile a un lavoro part-time per aiutare Jannik Sinner a diventare un grande giocatore, cosa che credo diventerà“. L’azzurro ha voluto rispondere a questa esternazione, sempre attraverso i canali di Eurosport: “John è una leggenda, ha vinto tanti tornei, è stato un ottimo giocatore. Vediamo cosa esce“.

Il 62enne statunitense potrebbe davvero diventare il supercoach dell’altoatesino? La porta sembra essere aperta, ma ne sapremo di più nelle prossime settimane. Oggi Jannik Sinner ha avuto un alterco con il suo angolo, guidato dall’allenatore Riccardo Piatti: al termine del primo set ha chiesto in maniera evidente di mantenere la calma, nel secondo era in difficoltà ed ha replicato il gesto. L’azzurro si è soffermato su questo aspetto nel post-partita: “Anche io sono nervoso e qualche volta devo buttare fuori qualche emozione, credo che sia anche normale. In un certo senso mi carica“.

Australian Open 2022, Jannik Sinner esce dalla trappola Taro Daniel e vola agli ottavi!

Sulla partita odierna: “Sono partito molto bene, poi sono calato di intensità. Lui a un certo punto non ha più sbagliato tante palle, io alla fine sono sceso un pochettino e lui ha servito bene, soprattutto nei punti importanti e nelle palle break. Ero un pochettino in difficoltà. Cinque set sono lunghi, sapevo che la partita poteva essere molto lunga e anche se perdi un set va bene, devi cercare altre soluzioni e su quello ho fatto bene“.

In vista degli ottavi di finale: “Sappiamo che de Minaur gioca sempre bene in casa, tutti gli anni: non è un caso e sarà una partita molto difficile. Ho anche le armi per metterlo in difficoltà perché ho fatto esperienza anche l’anno scorso, vediamo come andrà la partita e speriamo che sia di alto livello“.

Foto: LaPresse

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