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Novak Djokovic dovrà presentarsi davanti ai funzionari dell’immigrazione
Si continua a sviluppare la vicenda del visto cancellato per la seconda volta a Novak Djokovic. Un provvedimento, quello preso dal Ministro dell’Immigrazione Alex Hawke, che però non corrisponderà all’espulsione immediata dal Paese perché sono emersi dei nuovi dettagli.
In particolare, secondo quanto riportato dai reporter di The Age Anthony Galloway e Paul Sakkal, al giocatore serbo è stato chiesto di presentarsi, nella giornata di domani, per rispondere a delle domande dei funzionari dell’immigrazione. Il numero 1 del ranking ATP non sarà sotto detenzione prima di allora, e fatte salve azioni legali.
Inoltre, sarebbero in corso dei dialoghi tra il Governo australiano e gli avvocati di Djokovic, anche se non è dato sapere l’esatta ragione di ciò. Va ricordato come la sequenza dei fatti sia stata questa: alle 17:35 australiane il team legale del serbo è stato messo al corrente della decisione, alle 17:52 è stato rilasciato il comunicato di Hawke, alla 18:03 è stata data al team legale del serbo la forma scritta dello stesso.
Secondo David Crowe, ancora di The Age, il messaggio tra le righe mandato a Djokovic è di andarsene in silenzio. Una decisione basata sulla Sezione 133C(3) del Migration Act, del resto, significa che non potrebbe ottenere un visto per i prossimi tre anni, fatte salve alcune situazioni particolari nelle quali si può accorciare questo termine.
Foto: LaPresse