Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, Europei 2022: tutti ai piedi della Russia, la Nazione più in salute del movimento

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Quattro ori su quattro, altri cinque posti sul podio conquistati su otto disponibili. La Russia ha letteralmente dominato i Campionati Europei 2022 di pattinaggio artistico, evento andato in scena la scorsa settimana presso la Tondiraba Ice Hall di Tallinn (Estonia) dimostrando, e lo farà concretamente con il Team Event di Pechino 2022, di essere al momento l’unica Nazione davvero in salute di tutto il panorama mondiale.

Una potenza davvero mai vista a questi livelli, basti guardare quanto successo nella specialità del singolo femminile e nelle coppie. Nel primo caso infatti abbiamo assistito al dominio totale di Kamila Valieva, prima donna della storia della disciplina a solcare la soglia dei 90 punti in un programma corto, impresa maturata grazie a una prestazione eccezionale con sette elementi realizzati con una qualità di esecuzione che ha rasentato davvero la perfezione; è arrivato invece qualche perdonabile errore nel programma libero, nello specifico una caduta nel triplo axel e una defaillance nell’arrivo del quadruplo toeloop che non le ha concesso di ruotare il salto di connessione euler per agganciare poi il triplo salchow.

Malgrado le due imprecisioni la nativa di Kazan ha totalizzato 259.06, staccando di dodici lunghezze Anna Shcherbakova, autrice di una bella rimonta dalla quarta alla seconda piazza grazie alla sua solita potenza mentale fuori dal comune. La moscovita infatti, sotto accusa da settimane a seguito della discussa terza posizione ottenuta ai Nazionali russi davanti alla veterana Elizaveta Tuktamysheva, ha dato un vero e proprio calcio in faccia ai proprio detrattori, dimostrando come sempre non a parole, ma con i fatti, di essere non solo meritevole della convocazione olimpica, ma di essere capace anche di conquistare un metallo prezioso.

Più ombre che luci invece per Alexandra Trusova, artefice complessivamente di tre cadute (nel triplo axel dello short e nei quadrupli toeloop e lutz nel libero) e di un programma lungo eccessivamente sacrificato a favore dei salti da quattro giri di rotazione. Ma un dato deve far riflettere: malgrado gli errori di Trusova, nemmeno la migliore Loena Hendrickx sarebbbe riuscita neanche ad avvicinarsi ai 234.36 utili per il podio, segnale di una superiorità destinata a perdurare per diverso tempo. Una menzione speciale però la merita la polacca stanziata a Egna alla corte di Lorenzo Magri Ekaterina Kurakava, davvero abile a pattinare due segmenti pulitissimi, ottenendo un meritatissimo piazzamento in top 5 con 207.97, numeri non banali da raggiungere.

Chi invece non ha sbagliato praticamente nulla sono stati gli atleti delle coppie d’artistico: Anastasia Mishina-Aleksandr Galliamov, sotto una pressione davvero fortissima scaturita dall’ottimo lavoro svolto dai diretti rivali, hanno sciorinato l’ennesima prestazione monstre della stagione, confermando la leadership già conquistata sia ai Mondiali di Stoccolma che ai Nazionali di San Pietroburgo. Splendido Campionato anche per i seconi Evgenia Tarasova-Vladimir Morozov, bravissimi a ridurre i problemi negli elementi di salto in parallelo, e anche per Aleksandra Boikova-Dmtrii Kozlovskii, il cui secondo segmento di gara è stato di altissimo livello dopo uno short viziato da un passaggio a vuoto nel salchow side side by side, ruotato solo doppio.

La distanza tra il trio e i quarti classificati è stata impietosa: 43 punti, una cifra che vale più di mille parole e che impone a chi insegue una riflessione e un piano per iniziare a ridurre lo scarto prima che sia troppo tardi. Ad oggi infatti, solo Wenjing Sui-Cong Han possono essere in grado di spezzare concretamente questa egemonia, ma anche per loro, per mille motivi, sarà tutt’altro che semplice. Nota di merito, oltre che per gli azzurri Ghilardi-Ambrosini e Conti Macii, per i georgiani Karina Safina-Luka Berulava, simbolo di una crescita e appunto di una pianificazione oculata da parte della propria Nazione che darà i suoi frutti nel prossimo quadriennio.

Nella danza è stato invece tutto facile per Victoria Sinitsina-Nikita Katsalapov che, seppur con ancora qualche problema fisico, hanno dimostrato di poter restare in scia dei francesi Gabriella Papadakis-Guillaume Cizeron in attesa della grande battaglia prevista per le Olimpiadi di Pechino 2022, un vero e proprio vìs-a-vìs quasi al buio dopo due anni da Graz 2020. In grande ripresa anche Alexandra Stepanova-Ivan Bukin, apparsi sottotono nel primo stralcio di stagione ma nuovamente in forma smagliante alla rassegna continentale, tanto da rifilare ai nostri grandi Charlène Guignard-Marco Fabbri cinque punti, una distanza non prevista in fase di pronostico. Tra gli altri partecipanti un plauso particolare a Olivia Smart-Adrian Diaz, quarti, e ai britannici quinti Lilah Fear-Lewis Gibson, questi ultimi quasi sicuramente protagonisti di primo piano in vista di Milano-Cortina 2026.

In ultimo la gara maschile, seppur con la vittoria del bravo Mark Kondratiuk, ha evidenziato potenzialità e limiti dell’attuale vivaio russo, di alto livello ma ancora troppo incostante dal punto di vista realizzativo. Ma attenzione. Questa precarietà avrà vita corta, dunque l’Italia, unica Nazione davvero outsider a livello Europeo, non dovrà fermarsi, non dovrà accontentarsi, Anzi. Dovrà ancora alzare l’asticella iniziando un percorso vincente, iniziato con lo splendido e più che meritato argento di Daniel Grassl. Impossibile non citare poi quanto fatto dalla medaglia di bronzo Deniss Vasilijevs, audace nell’incentrare tutto sulla qualità approfittando dei passaggi a vuoto di Semenenko e Mozalev, piazzatisi fuori dalla top 3. E chissà come sarebbe finita questa gara con un Matteo Rizzo in grande spolvero. D’altronde, da ora in poi, possiamo permetterci di sognare in grande puntando a due medaglie per la prossima edizione. Sì, finalmente possiamo permettercelo in modo concreto.

Foto: LaPresse

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