Sci Alpino
Sci alpino, Cortina dolce e amara insieme. Il superG femminile è la Gara a Pechino. Paris tradisce sulla Streif
Era tutto pronto per l’ennesimo weekend trionfale nella velocità per la Valanga Rosa ed invece si è trasformato in quello della preoccupazione, del timore, degli incubi per Sofia Goggia. Dal momento della caduta della bergamasca quasi tutto è passato in secondo piano, anche la splendida vittoria di Elena Curtoni, perchè in un istante l’Italia potrebbe aver perso la sua principale carta da medaglie alle ormai imminenti Olimpiadi di Pechino.
La diagnosi è chiara e la TAC ha evidenziato un trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con una lesione parziale del legamento crociato, una piccola frattura del perone e una sofferenza muscolo tendinea. La partecipazione ai Giochi è appesa ad un filo, ma è proprio ad esso che Sofia si sta cercando ad aggrappare per tenere vivi i sogni di uno storico bis in discesa che sembrava davvero quasi apparecchiato, dopo l’ennesimo trionfo della bergamasca nella libera di sabato.
Goggia ha detto che ci sarà o che comunque farà di tutto per provare ad essere a Pechino per gareggiare solamente in discesa. Il percorso sarà complicato e molto difficile, anche perchè va ricordato che prima ci sono le prove da disputare (obbligatorie per essere in gara) e poi solo il 15 febbraio saranno in palio le medaglie. Da capire anche il discorso portabandiera con Sofia che potrebbe rinunciare all’onore assegnatole dal CONI proprio per continuare la riabilitazione in Italia e partire il più tardi possibile per la Cina.
L’assenza di Goggia può privare l’Italia di due medaglie, ma anche da Cortina arrivano segnali di come il superG femminile sia la Gara con la G maiuscola, quella su cui ci sono le maggiori aspettative. Sei prove disputate in stagione e cinque vittorie italiane, l’ultima proprio ieri di Elena Curtoni, che si è finalmente sbloccata in questa specialità. Lei insieme a Federica Brignone, oggi quarta e nuova leader della classifica di specialità, saranno assolutamente tra le atlete da battere per il titolo olimpico.
Da Cortina si va a Kitzbuehel, dove le delusioni sono state veramente tante. Dominik Paris ha tradito proprio sulla sua amata Streif, perdendo la leadership della classifica di discesa e forse dicendo addio ai sogni di conquistare la sfera di cristallo. Dopo le prove sembrava poter essere un doppio appuntamento positivo per la squadra azzurra ed invece il settimo posto di Paris di ieri è il miglior risultato. Da capire ora quali decisioni verranno prese in chiave olimpica, con Innerhofer (più avanti rispetto agli altri), Marsaglia e Casse che sono ancora in corsa per una convocazione.
Pensando ai Giochi tra le gare più imprevedibili c’è sicuramente lo slalom maschile. Impossibile davvero trovare un favorito, perché ogni volta succede di tutto. Questa volta l’amarezza per l’Italia è enorme, visto che Alex Vinatzer e Giuliano Razzoli erano rispettivamente primo e quarto dopo la prima manche. Vinatzer ancora una volta ha commesso un errore, confermando di non trovare quella continuità necessaria tra una manche e l’altra; mentre Razzoli ha commesso il suo primo errore della stagione, quando ormai la strada almeno per il podio era già tracciata. Ad uscirne bene è Tommaso Sala, che con il suo miglior risultato della carriera (sesto) potrebbe aver messo dei dubbi agli allenatori sulle convocazioni, anche se Schladming potrebbe diventare fondamentale.
Foto: LaPresse