Sci Alpino

Sci alpino, l’ira di Mattia Casse: “Meritavo le Olimpiadi, non per la politica. Ho seppellito mio padre a dicembre”

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Nella tarda serata di ieri sono stati resi noti i nomi dei convocati che rappresenteranno l’Italia nello sci alpino alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. Appena sette nomi, una miseria per una delle nazioni guida in ambito internazionale. Appare allucinante come non sia stato studiato per tempo il regolamento di qualificazione ai Giochi: sarebbe bastato davvero poco per ottenere almeno due carte in più. Senza addentrarci nei dettagli che vi avevamo illustrato sin da dicembre (quando, invero, era già troppo tardi per invertire la rotta…), sarebbe stato sufficiente far gareggiare gli atleti in più di una disciplina, magari cercando di raccogliere punti preziosi anche nel circuito minore della Coppa Europa.

Il risultato? L’Italia sarà al via del gigante olimpico con un solo specialista: Luca De Aliprandini. Poi è probabile che vengano schierati tra le porte larghe anche Alex Vinatzer o, perché no, Tommaso Sala, tuttavia si tratterebbe di presenze puramente decoubertiniane. Chi ci ha rimesso più di tutti è stato però Mattia Casse, estromesso dal novero dei convocati. Il 31enne bergamasco si è ritrovato a lungo in ballottaggio con Christof Innerhofer e Matteo Marsaglia: la scelta è ricaduta infine sui due compagni di squadra.

Casse ha pagato forse un mese di gennaio negativo, dove non ha mai concluso alcuna gara tra i migliori 15, ma a dicembre aveva raccolto ben tre top10, di cui due in superG ed una in discesa. Probabilmente Matteo Marsaglia, grazie al 12° posto nella prima delle due discese di Kitzbuehel, si è fatto preferire in extremis dai tecnici (il romano era stato anche quarto in discesa a Beaver Creek ad inizio dicembre), mentre Innerhofer ha timbrato il biglietto per la Cina grazie all’ottava piazza in superG a Wengen ed alla nona in gara-2 sulla Streif. In sostanza, appare evidente come si sia tenuto conto più dei risultati recenti che di quelli ottenuti nell’intera stagione. Il problema non si sarebbe posto se si fosse conosciuto a dovere il regolamento, come ha peraltro più volte ribadito anche Massimiliano Ambesi, noto commentatore degli sport invernali. 

Di sicuro Mattia Casse non ha preso bene l’esclusione, per niente. L’azzurro si è sfogato con toni accesi attraverso la propria pagina Facebook: “Ho appreso dai social la mia esclusione dai Giochi Olimpici, sapevo di avere mancato qualche risultato ultimamente ma non credevo che ci si potesse dimenticare cosi velocemente di tutto il lavoro fatto ad alto livello in questi anni, del rientro dall’ultimo infortunio (comunque dando continuità di risultati) e avendo seppellito mio papà lo scorso 22 dicembre. Per i regolamenti avrei forse meritato questa convocazione, per la politica evidentemente no (quest’ultima frase è stata successivamente rimossa e sostituita con la seguente ‘per la altre questioni evidentemente no’, ndr). Santi social che sanno sempre tutto. In bocca al lupo ai miei compagni bravi loro.
Vi faró sapere se ci vedremo in Novergia…….. vedremo….Mattia“.

Grande amarezza, dunque, a tal punto da mettere in dubbio il prosieguo della stagione in corso e della carriera. L’argomento resta delicato, con soli sette posti a disposizione era inevitabile creare del malcontento. L’auspicio è che la lezione venga recepita in vista della prossima edizione casalinga dei Giochi e che conoscere i regolamenti torni ad essere la prassi…

Foto: Lapresse

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