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Sci di fondo, niente più gare fino a Pechino? Buco nero in calendario, nuovo passo falso dell’attuale management

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Quale sport presente in ogni singola edizione dei Giochi olimpici sin dal 1924 e considerato uno dei più “nobili” nel panorama delle discipline invernali non manderà in scena alcuna competizione di primo livello dal 4 gennaio al 5 febbraio? Se la vostra risposta è “Sci di fondo” allora complimenti, avete vinto un orsacchiotto. Già, perché allo stato attuale delle cose, la Coppa del Mondo è in letargo sino a fine febbraio!

La ragione è presto detta. La tappa del massimo circuito prevista a Les Rousses (Francia) dal 14 al 16 gennaio è stata cancellata settimana scorsa a causa dei timori legati alla pandemia di Covid-19. Oggi anche Planica (Slovenia), deputata a ospitare la Coppa del Mondo il 22 e 23 gennaio, ha alzato bandiera bianca per la medesima ragione. Inoltre il weekend del 29-30 gennaio era stato lasciato vuoto sin da programma originario, così come quello del 8-9, ritenuto troppo vicino alla fine del Tour de Ski (fatto terminare, val la pena di ricordarlo, in un martedì lavorativo). Ovviamente non c’è stato modo di recuperare l’appuntamento transalpino e il rischio è che la medesima sceneggiatura vada in scena anche per quello sloveno. Poi toccherà ai Giochi olimpici. Dunque, la lotta per la Sfera di cristallo riprenderà solo a Lahti.

Per l’ennesima volta lo sci di fondo è vittima di un management assolutamente improvvisato, il quale da oltre tre lustri sta facendo scempio di uno sport che a metà anni ’90 stava addirittura precorrendo i tempi. Non va dimenticato come le prime gare miste siano andate in scena più di due decenni orsono, venendo però poi cassate per perseguire altri progetti, quali le prove multi-stage e la balcanizzazione dei format di gara. In questo 2022 le staffette aperte ad ambedue i sessi verranno riproposte, seppur dopo un ventennio di assenza e soprattutto con colpevole ritardo rispetto a tutto il resto del panorama delle discipline invernali.

Sci di fondo: cancellata la tappa di Coppa del Mondo a Les Rousses della prossima settimana

Qualcuno potrà obiettare: “Beh, ma che colpa ne ha la dirigenza se vengono cancellate tappe di Coppa del Mondo a causa del Covid?”. Ebbene, la dirigenza ha colpa eccome, ecco perché.
1) Quale management illuminato farebbe terminare un proprio evento di punta tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio di un martedì lavorativo? Quello dello sci di fondo, ovviamente, che ha programma il termine del Tour de Ski il 4 gennaio, anziché in un giorno festivo (Epifania), piuttosto che in un sabato o una domenica.
2) Quale management illuminato programmerebbe già in autunno di lasciare buchi due weekend nel cruciale mese di gennaio, ovverosia quello antecedente ai Giochi olimpici, durante il quale monta l’interesse per gli sport della neve? Quello dello sci di fondo, bien sûr, che decide di non avere alcun appuntamento nella giornata festiva dell’Epifania, di sabato 8, di domenica 9, di sabato 29 e di domenica 30.
3) Quale management illuminato affiderebbe le uniche due tappe del fondamentale mese di gennaio a località prive di tradizione nel proprio ambito e a Paesi dove il core business è altro? Quello dello sci di fondo, es ist natürlich. A gennaio lo sci alpino ha Wengen, Kitzbühel e Schladming. Il biathlon ha Oberhof, Ruhpolding e Anterselva. Il salto con gli sci ha Zakopane e Willingen. La combinata nordica ha Seefeld. Invece lo sci di fondo si affida a Les Rousses (mai teatro della Coppa del Mondo) e Planica (tre appuntamenti in croce, di cui due riservati agli sprinter).

Sfortuna? Se la si cerca, non è sfortuna. È punizione divina. Nello stilare il programma di un periodo determinante per la promozione della propria disciplina si va sul sicuro, affidandosi a grandi classiche o a nazioni motivate a mandare in scena gli appuntamenti a ogni costo. Invece il management dello sci di fondo sceglie di andare a saltellare allegramente in un campo minato, con l’ovvia conseguenza di veder mutilata la propria stagione.

Se esistesse un consiglio d’amministrazione della disciplina, un buco nero in calendario di quattro settimane prima dei Giochi olimpici verrebbe considerato inaccettabile. Però quel consiglio d’amministrazione non c’è…

Foto: La Presse

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