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Sei Nazioni 2022: Italia, il Covid sconvolge i piani di Crowley

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Tra esattamente un mese prenderà il via il Guinness Sei Nazioni 2022 e l’Italia scenderà in campo a Parigi domenica 6 febbraio contro la Francia. Un torneo che, secondo gli ultimi rumors, rischia di giocarsi a porte chiuse, ma soprattutto un torneo dove gli azzurri rischiano di arrivare con uno stato di forma precario.

L’esplosione della variante Omicron del Covid 19 ha rilanciato la pandemia in tutto il mondo e anche il rugby italiano ne è stato travolto. Il derby tra Benetton Treviso e Zebre Parma previsto il 2 gennaio è stato rinviato per diverse positività in casa veneta, ma anche la franchigia federale non sta molto meglio, con ben 17 positivi.

Questo significa che il futuro prossimo degli azzurri è in forte dubbio. L’United Rugby Championship per le due italiane riprenderà a fine mese, mentre nelle prossime settimane sono in programma due partite di Challenge Cup per Benetton e una per le Zebre. Ma se i focolai non rientreranno il rischio di nuovi rinvii è concreto. A ciò si aggiunge che in pericolo sono anche i raduni previsti dalla nazionale, con molti azzurri che potrebbero essere obbligati a dare forfait.

Insomma, l’Italia si avvicina al Sei Nazioni con tanti dubbi. Sportivi, con le prestazioni di novembre che hanno evidenziato una volta di più i problemi della squadra di Crowley e il divario sempre maggiore con le altre nazionali, ma anche sanitari. Il 6 febbraio l’Italia scenderà in campo, ma il rischio è che lo faccia con molti giocatori fermi da un mese, o con pochi minuti di rugby giocato nelle gambe.

Foto: Ettore Griffoni – LPS

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