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Tennis, cosa manca a Jannik Sinner e Matteo Berrettini per vincere uno Slam. Coppa Davis più vicina a breve termine?

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E’ calato il sipario sugli Australian Open 2022 ed è il momento di fare dei bilanci. Indubbiamente, la vittoria dello spagnolo Rafael Nadal proietta ancor di più il maiorchino nella leggenda di questa disciplina e dello sport in generale: 21 Slam vinti, il migliore di tutti i tempi in questo, davanti ai rivali di una vita Novak Djokovic e Roger Federer fermi a quota 20.

Un epilogo che ha portato tanti appassionati a chiedersi come sia possibile che un 35enne sia stato in grado di rimontare, sotto di due set, rispetto a chi di dieci anni più giovane sembrava avere in mano il confronto. Il riferimento è ovviamente al russo Daniil Medvedev. Una nuova generazione non all’altezza dal punto di vista tattico e gestionale rispetto a chi ha dominato un ventennio?

Alla fine della fiera, con i “mostri sacri” in giro, vincere uno Slam appare ancor di più un’impresa ardua e in questo senso a essere chiamati in causa sono anche Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Il romano ha fatto la storia, diventando il primo italiano a raggiungere il penultimo atto a Melbourne. Un grande percorso quello dell’azzurro, nonostante una preparazione incompleta dovuta all’infortunio delle ATP Finals a Torino. Berrettini può fregiarsi della posizione n.6 del ranking e di tre semifinali Slam in tre Major differenti (Australian Open, Wimbledon e US Open).

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Un discorso simile lo merita anche l’altoatesino, che a 20 anni ha ottenuto la qualificazione per la seconda volta ai quarti di uno Slam, mettendo in mostra personalità nel corso dei match e dovendosi arrendere solo a uno Stefanos Tsitsipas di lusso.

Arrivati a questo punto, la domanda è la seguente: cosa fare per puntare a vincere uno Slam? Entrambi dovranno arricchire il proprio bagaglio tecnico e continuare a lavorare sui propri punti deboli e forti. Berrettini, specialmente nel match contro Nadal, ha evidenziato delle problematiche sul lato sinistro del campo che contro un mancino come Rafa si sono acuite. Dei miglioramenti con il rovescio già ci sono stati, ma al momento non bastano. Inoltre, la partita contro lo spagnolo ha posto l’accento su un approccio mentale non super focalizzato, costato i due set iniziali.

Per quanto riguarda Sinner, è necessario introdurre maggiori variazioni nel gioco. Attualmente il tennis dell’altoatesino è molto lineare e al cospetto dei migliori che sono più completi si rischia di peccare di imprevedibilità. Eseguire colpi anche in top-spin e avere un contributo dal servizio più consistente sono le migliorie da apportare.

In ottica Coppa Davis, comunque, i risultati dei singolaristi hanno dato conferma che l’Italia abbia una squadra forte, completata da un doppio Fognini/Bolelli (ai quarti di finale in Australia) che può dare ancora molte soddisfazioni.

Foto: LaPresse

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