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Tennis, la Federtennis australiana spiega le motivazioni sull’esenzione vaccinale di Novak Djokovic
Il mondo del tennis è stato scosso in maniera notevole nella giornata odierna dal “Caso Novak Djokovic”. Il numero uno del mondo, infatti, è stato in dubbio per lo Slam di Melbourne fino alle ultime ore, perché le sue posizioni contro il vaccino per il Covid-19 sono ben note e nello Stato di Victoria è vietato l’ingresso alle persone non vaccinate.
Il tennista serbo, invece, ha avuto una esenzione medica, come ha comunicato lui stesso per mezzo di un post sui suoi canali social, nel quale raccontava di essere in partenza per l’Australia dopo aver ottenuto il pass. A questo punto “apriti cielo”, con polemiche vibranti verso il vincitore di 20 tornei del Grande Slam e, soprattutto, verso chi gli ha concesso un lasciapassare davvero complicato da capire.
La Federazione Tennis australiana, ormai nell’occhio del ciclone, ha rilasciato un comunicato per provare a spiegare la situazione. “Novak Djokovic prenderà parte agli Australian Open ed è in viaggio verso l’Australia – si legge nella nota – Novak Djokovic ha chiesto una esenzione medica che gli è stata concessa dopo un rigoroso processo di revisione che ha coinvolto due comitati indipendenti di esperti medici. Uno di loro è stato l’Indipendent Medical Exemption Review Panel, nominato dal Victorian State Council of Health, che ha valutato tutte gli aspetti per verificare se rispettassero le linee guida dell’ATAGI (Australian Technical Advisory Group)”.
Il direttore dell’Australian Open Craig Tiley aveva affermato che i giocatori, i fan e lo staff del torneo dovevano essere completamente vaccinati, a meno che non vi fosse una ragione convincente per cui era possibile concedere un’esenzione medica. “Giustizia e protocolli indipendenti sono stati stabiliti per valutare le richieste di esenzioni mediche che ci consentiranno di garantire che l’Australian Open 2022 sia sicuro e divertente per tutti. Un punto centrale di tutto questo è che le decisioni vengono prese da esperti medici indipendenti e che per ogni giocatore la richiesta va presa con la dovuta considerazione”.
Foto: Lapresse