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Tennis, numeri importanti per Matteo Berrettini: è il giocatore italiano più continuo

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Di cuore e di coraggio. Sono state queste le basi della vittoria di Matteo Berrettini contro Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, classe 2003, ha dimostrato di meritare i tanti giudizi positivi. Un tennis di alto profilo il suo e non a caso l’epilogo al quinto set del match del 3° turno degli Australian Open è conseguenza di quanto buono fatto dall’iberico.

Proprio per questo, la portata della vittoria dell’azzurro è da sottolineare. A prima vista, si potrebbe giudicare normale routine il successo, considerata la differente classifica tra i due. Tuttavia, nel corso della stagione passata, Alcaraz ha fatto vedere cose molto importanti, raggiungendo i quarti di finale agli US Open e battendo il greco Stefanos Tsitsipas, senza dimenticare le vittorie proprio contro Berrettini a Vienna e Jannik Sinner a Parigi-Bercy.

Il romano ha dovuto sciorinare il proprio miglior tennis per proseguire nell’avventura in terra d’Australia, dando seguito a una striscia di risultati considerevoli negli Slam che rappresenta un record. Il riferimento è alla quinta qualificazione consecutiva negli ottavi di finale di uno Slam, cosa che nei nostri confini non era mai accaduta. Matteo ha raggiunto, in totale, quota 8 pass per gli ottavi nei Major come Adriano Panatta e Fabio Fognini nell’Era Open (come riportato da Ubaldo Scanagatta su Ubitennis).

Australian Open 2022, la classe e la testa di Matteo Berrettini hanno piegato Mr. Muscolo Carlos Alcaraz

Dati che confermano la grande continuità di rendimento di un tennista che per un motivo o per un altro viene sempre molto sottovalutato un po’ perché privo dell’appeal della giovane età di Jannik Sinner e un po’ perché i punti raccolti con il dritto e il servizio non sono gli stessi che con il rovescio.

Tuttavia, rappresentare Berrettini come un tennista “tecnicamente limitato” è un grosso errore proprio per il gioco messo in mostra contro Alcaraz: variazioni, rovescio in slice e palle corte. Descriverlo come un giocatore monodimensionale appare chiaramente una visione preconcetta. Certo, il suo vero punto imprescindibile è la forma fisica, ma per chi non lo è?

Ora, però, si dovrà affrontare lo spagnolo Pablo Carreno Busta. Sarà da verificare se e quanto Matteo riuscirà a recuperare dagli sforzi del match citato e in secondo luogo come riuscirà ad adattarsi al tennis del suo avversario. L’iberico fa della solidità il suo credo e non sarà assolutamente facile da battere.

Foto: LaPresse

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