Seguici su

Tennis

Paolo Bertolucci: “Pochi hanno la risposta di Sinner. Gli infortuni di Berrettini preoccupano, Alcaraz? Speciale”

Pubblicato

il

Paolo Bertolucci

Il 2021 del tennis è già un ricordo e si può tracciare un bilancio, pensando a quel che sarà. Un 2022 che inizierà subito in maniera importante con l’ATP Cup del 1° gennaio e a seguire, su tutto, gli Australian Open (17-30 gennaio), primo vero banco di prova per tutti.

La stagione che si è chiusa è stata quella dei sorrisi per il movimento italiano: due tennisti nella top-10 nello stesso anno e le sette vittorie nei tornei del circuito ATP rappresentano un vanto per il Bel Paese. Il vento è cambiato e, entro i nostri confini a livello maschile, ci sono segnali di una certa vitalità.

Per parlare di questo e dell’attualità tennistica abbiamo avuto il piacere di intervistare, in esclusiva per OA Sport, Paolo Bertolucci, ex giocatore di alto livello e stimatissimo commentatore tecnico di Sky Sport.

Il 2021 di Jannik Sinner: da n.37 a n.10 del mondo, le ATP Finals e una crescita inesorabile

Paolo, un grande anno quello del tennis italiano nel quale si sono ottenuti risultati ragguardevoli e in cui i giocatori azzurri hanno messo in mostra eccellenti qualità. Che idea ti sei fatto?

E’ una situazione molto positiva e i margini di crescita ci sono ancora. Al maschile abbiamo un gruppo di giocatori giovani che può dare ancora molto. Alcuni sono già pronti e altri arriveranno“.

Il più pronto di tutti è Matteo Berrettini: n.7 del mondo, vincitore del Queen’s e finalista a Wimbledon, traguardi questi ultimi due che nessun italiano aveva mai raggiunto.

Matteo è un tennista completo, capace di giocar bene su tutte le superfici, come abbiamo potuto vedere. Credo che abbia sviluppato la consapevolezza di essere a livello dei migliori e i risultati del 2021 sono stati di aiuto. Certo, quei problemi fisici…

Sei un po’ preoccupato dagli infortuni del romano?

Sinceramente un po’ sì per il modo in cui si è dovuto fermare a Torino nel match contro Alexander Zverev alle ATP Finals. Seppur di minor entità, sono sempre gli addominali a dolere come agli Australian Open ed evidentemente è un qualcosa che non è semplice risolvere, essendo una parte del corpo che non si impiega solo quando si gioca a tennis. Comunque ha uno staff adeguato con cui lavorerà per evitare che ciò si replichi“.

A proposito di lavoro, un tennista italiano che ha fatto e fa di questo un vero e proprio mantra è Jannik Sinner. L’altoatesino ha concluso l’anno nella top-10 e a 20 anni è un target molto importante. In che cosa è migliorato Jannik in questa stagione e quali sono le aspettative su di lui?

Sinner è migliorato in molti aspetti, soprattutto al servizio. Con questo fondamentale, negli ultimi tornei, ha trovato maggior efficacia. In risposta, poi, ce ne sono pochi come lui. Ho molto apprezzato, quando l’ho visto giocare alle Finals, il fatto che nel suo gioco stia sempre di più prendendo coscienza di non doversi limitare al vincente da fondo, ma anche cercare di chiudere il punto con qualche discesa a rete. Questo fa sì che il suo tennis sia meno prevedibile. E’ ancora comunque in un percorso di apprendimento e quindi dobbiamo pazientare un paio di anni. Noi italiani siamo abituati a esaltare e a condannare con troppa facilità. Servono calma e pazienza“.

Calma e pazienza che serviranno con Lorenzo Musetti. Una stagione fatta di grandi alti e di bassi quella del ragazzo toscano che ha alimentato alcuni dubbi sul suo status di giocatore. La tua idea?

La mia idea è che, come detto, non si deve scendere a conclusioni in maniera affrettata. Musetti ha giocato, soprattutto in primavera, ad alto livello. Poi sono accadute alcune cose nella programmazione che probabilmente gli hanno fatto perdere la rotta. Penso alla partenza quasi all’ultimo momento per le Olimpiadi che gli ha scombinato i piani e non gli ha fatto seguire un iter più equilibrato. In secondo luogo, al di là delle sue questioni personali, ci si deve ricordare che ci sono anche degli avversari che ti studiano e capiscono quali possono essere i tuoi punti deboli. E’ evidente che nel ragazzo ci sono degli aspetti nel gioco deficitari su cui deve progredire per salire maggiormente in classifica, ma c’è anche qualità“.

A proposito di giovani, guardando oltre l’Italia, viene in mente lo spagnolo Carlos Alcaraz. Il 18enne iberico ha impressionato per i miglioramenti nell’ultimo periodo e secondo tanti tra gli addetti ai lavori è destinato in poco tempo a scalare ulteriormente la classifica. Fai parte anche tu del club di chi è rimasto sorpreso dall’allievo di Juan Carlos Ferrero?

Sinceramente sì. Non avevo mai visto un giocatore a 18 anni essere così completo. Non voglio esagerare, con paragoni con altri tennisti (Nadal, Federer e Djokovic), ma devo dire che Alcaraz ha messo in mostra un tennis davvero notevole. Fisicamente mi sembra un giocatore già fatto, per cui due sono le cose: i margini di miglioramento sono limitati, visto che già è riuscito in breve tempo a mettere insieme tutti i pezzi; oppure ci sono ancora degli aspetti in cui può crescere e allora in quest’ultimo caso sarà un bel problema per gli altri. Non è un caso, aggiungo, che Ferrero lo segua sempre in maniera molto attenta in qualunque torneo faccia. Ha chiaramente capito di avere un giocatore speciale tra le mani“.

Paolo, ci si prepara per una nuova annata e la domanda è sempre la stessa in vista degli Australian Open: conferma dello status quo oppure il nuovo che avanza?

Credo che lo status quo, rappresentato da Djokovic, Nadal e Federer, ormai non esista più. Solo il serbo può contrastare l’inevitabile ascesa dei vari Medvedev, Zverev e Tsitsipas. E’ da capire se Djokovic lo farà a Melbourne, tenuto conto della questione ‘vaccino’ in ballo, oppure in altre circostanze“.

E gli italiani agli Australian Open?

Dipenderà dal tabellone. Se penso ad esempio a Wimbledon e al draw che capitò a Berrettini, non sono rimasto sorpreso che Matteo sia arrivato sino in finale. Per cui se ci fosse anche un pizzico di fortuna negli accoppiamenti allora Berrettini o anche Sinner potrebbero arrivare lontano, ma vediamo…

Italia-Australia, ATP Cup 2022: orari Sinner-Duckworth e Berrettini-De Minaur, programma, tv

Foto: Olycom LaPresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità