Biathlon
Biathlon, Italia oltre le aspettative nella staffetta femminile. Quinto posto di lusso, la medaglia era fuori portata
La staffetta femminile del biathlon alle Olimpiadi Invernali 2022 di Pechino (Cina) è andata in scena a partire dalle 08.45 italiane (15.45 cinesi) e il verdetto è stato il seguente: oro alla Svezia, argento alla Russia e bronzo alla Germania. Hanno steccato la Norvegia (quarta), la Francia (sesta) e la Bielorussia, oro a PyeongChang 2018 (13ma).
In casa Italia si è vissuto un sogno per 3/4 di gara, in lizza per il podio, ed è poi arrivato un quinto posto che rappresenta il miglior piazzamento della selezione del Bel Paese in questa prova a squadre nella storia dei Giochi, ricordando il sesto posto a Sochi (Russia) del 2014.
Un piazzamento oltre il quale, oggettivamente, non era pensabile andare tenendo conto della forza che altre atlete avevano sugli sci stretti, visto che le azzurre sono state splendide al poligono con l’uso di sole cinque ricariche in totale (la miglior formazione del lotto in questo particolare).
Biathlon, Pechino 2022: oro alla Svezia nella staffetta femminile. L’Italia sogna, ma poi è quinta
Lisa Vittozzi (2 ricariche, una per poligono) ha dato un grande lancio, responsabilizzata nel suo ruolo di “apripista”. E’ stata poi la volta di Dorothea Wierer, strepitosa nelle serie di tiro (0+0) che le hanno consentito di stare nella scia della scatenata russa Reztosva.
In terza frazione la giovane Samuela Comola si è superata, con una prova di grande carattere, determinazione ed efficienza nel tiro e nel fondo. Una sola ricarica, in piedi, e la soddisfazione di uscire in testa dal proprio secondo poligono, tenendo anche il passo di un’atleta di eccellenti qualità come la svedese Hanna Öberg, pur non in grande spolvero. La sensazione è che Comola abbia una consapevolezza nei propri mezzi sempre maggiore, ricordando anche il risultato nell’inseguimento.
In chiusura una Federica Sanfilippo consistente (2 ricariche in piedi) ha portato le azzurre in top-5, non potendo fare molto per rintuzzare la rimonta di squadre meglio attrezzate, come la Norvegia. C’è quindi poco da dire rispetto alla prova dell’Italia di oggi. In prospettiva, si dovrà lavorare per avere atlete più convincenti nel fondo, visto che la disciplina sembra sempre più orientata in quest’ottica.
Foto: LaPresse