Biathlon
Biathlon, Pechino 2022. L’Italia punta alla terza medaglia consecutiva nella staffetta mista
Sarà la staffetta mista ad assegnare le prime medaglie del biathlon ai Giochi olimpici di Pechino 2022. Tale dinamica è diventata comune nell’ambito dei Mondiali, ma rappresenta un’assoluta novità se riferita alla manifestazione a Cinque cerchi, poiché sinora questa gara era sempre stata posizionata nella seconda settimana. Al contrario, l’appuntamento cinese seguirà lo stesso canovaccio iridato.
La staffetta mista è stata concepita all’inizio del XXI secolo e ha dovuto affrontare un’autentica “traversata nel deserto” prima di assumere una dignità pari a quella degli altri format di gara. In tal senso, la prima pietra miliare è stata l’inclusione nei Mondiali, avvenuta nel 2007. Il secondo evento di rilievo è datato 2011, quando la competizione è diventata l’opening della manifestazione iridata, anziché essere compressa nella “pancia” del programma. In questo modo tutte le nazioni di vertice hanno cominciato a schierare i propri atleti migliori anche in questa prova, in precedenza snobbata dai big dei Paesi più blasonati. Infine il 2014 è stato l’anno dell’agognata comparsa sul palcoscenico olimpico.
Va però rimarcata un’importante novità rispetto alle gare di Sochi e Pyeongchang. Sia in Russia che in Corea le frazioni maschili erano di 7,5 km. A Pechino (o Zhangjiakou, dove si disputerà effettivamente la prova), anche gli uomini percorreranno 6 km come le donne. Il format ha quindi in tutto e per tutto subito un aggiustamento rispetto alle precedenti due edizioni a Cinque cerchi.
Biathlon, Pechino 2022: Dominik Windisch escluso dalla staffetta mista. Il quartetto dell’Italia
Riguardo i precedenti, la storia è presto fatta.
Nel 2014 la Norvegia composta da Tora Berger, Tiril Eckhoff, Ole Einar Bjørndalen ed Emil Hegle Svendsen sbaragliò la concorrenza, fregiandosi della medaglia d’oro. L’argento fu invece appannaggio della Repubblica Ceca formata da Veronika Vitkova, Gabriela Koukalova, Jaroslav Soukup e Ondrej Moravec, mentre la medaglia di bronzo su preda dell’Italia, rappresentata da Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch e Lukas Hofer.
Nel 2018 vi fu invece l’emozionante successo in rimonta della Francia costituita da Marie Dorin Habert, Anais Bescond, Simon Desthieux e Martin Fourcade. Proprio quest’ultimo fu l’artefice principale dell’oro. La Norvegia di Marte Røiseland-Olsbu, Tiril Eckhoff, Johannes Bø ed Emil Hegle Svendsen dovette accontentarsi dell’argento. Invece l’Italia, composta da Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominik Windisch fu nuovamente di bronzo, anche se rispetto a quattro anni acciuffò il gradino più basso del podio solo in extremis, superando la Germania in una volata al fulmicotone.
MONDIALI 2021
Lo scorso anno a Pokljuka la medaglia d’oro iridata venne vinta dalla Norvegia, che precedette l’Austria (argento) e la Svezia (bronzo). Va però sottolineato come l’ordine delle frazioni fosse invertito rispetto a quanto avverrà a Pechino. Dodici mesi orsono furono gli uomini ad aprire la gara e le donne a chiuderla.
STAGIONE 2021-2022
Nella stagione in corso si è disputata una sola staffette mista valevole per il massimo circuito, che peraltro non fa molto testo. In primis perché è andata in scena lo stesso giorno di una single mixed, obbligando le varie nazioni a effettuare scelte di campo, schierando i propri migliori atleti nell’una o nell’altra gara. Questa situazione, invece, non si verificherà alle Olimpiadi, poiché le due prove non sono previste nella stessa giornata. In secondo luogo, non va dimenticato come l’ordine delle frazioni dell’unica mista tenutasi durante l’inverno corrente sia stato uomo-uomo-donna-donna, dunque invertito rispetto a quella che assegnerà le medaglie.
Comunque sia, per onor di cronaca, l’8 gennaio, a Oberhof, si è imposta la Norvegia (Bø T., Bø J., Tandrevold, Røiseland), davanti alla Bielorussia (Labastau, Smolski, Alimbekava, Sola) e alla Francia (Guigonnat, Desthieux, Bescond, Simon). L’Italia, per l’occasione composta da Bormolini, Windisch, Wierer e Vittozzi, ha concluso settima.
Foto: La Presse