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Combinata nordica, Pechino 2022: Riiber sbaglia strada e lascia l’oro a Graabak. Oftebro completa la doppietta norvegese

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La combinata nordica a queste Olimpiadi invernali di Pechino 2022 sta ridefinendo totalmente il concetto di “gara pazza”. Se il primo evento ha visto la folle rimonta di Vinzenz Geiger nel finale, la gara di oggi, quella con salto dal trampolino grande è stata teatro di uno spettacolo incredibile. A trovare il successo dopo i 10km di fondo è il norvegese Joergen Graabak, al secondo oro individuale in carriera, seguito dal giovane connazionale Jens Luraas Oftebro e il giapponese Akito Watabe

Era la gara del ritorno di Jarl-Magnus Riiber, dominatore del quadriennio olimpico, costretto ad una lunga quarantena non appena messo piede in Cina. Nel segmento di salto il norge ha fatto valere la sua legge, trovando una misura che si è tradotta in un vantaggio di partenza di ben 44″ sui più diretti inseguitori, e oltre un minuto su tutti gli atleti più pericolosi sugli sci stretti. Un vantaggio che, pure con una condizione ben al di sotto dell’ottimale, sarebbe probabilmente bastato per vincere il primo oro olimpico, se non avesse clamorosamente sbagliato strada sul finale del primo giro, andando verso il traguardo piuttosto che continuare sul tracciato. 

Un errore che ha dell’assurdo per un fenomeno come lui e che gli costa almeno 30″ su tutti gli altri, venendo ripreso dopo poco da un gruppo formato dal giapponese Akito Watabe e dal tedesco Manuel Faisst, oltre che dai poco competitivi Ryota Yamamoto e Kristjan Ilves, anche lui al rientro dopo la quarantena. Rimane quindi in testa un terzetto formato dal norge, dal giapponese alla disperata ricerca del suo primo oro individuale in una grande manifestazione, dopo una carriera costellata di vittorie in Coppa del Mondo, e dal tedesco richiamato all’ultimo momento causa forfait di Terence Weber, anche lui fermato dal covid.

https://www.oasport.it/2022/02/medagliere-olimpiadi-invernali-pechino-2022-italia-nona-con-11-podi-e-2-ori-norvegia-in-testa/

La gara si riapre completamente, l’austriaco Johannes Lamparter si riporta sulla testa con un’azione di forza. È evidente però che nel quartetto di testa le energie comincino a scarseggiare, dando vita così ad una rimonta che ricorda molto quella della prima gara. A guidarla sono gli stessi interpreti, Geiger e Graabak ma stavolta è il norvegese a trovare lo spunto decisivo, agganciando e superando Faisst e Watabe sul rettilineo finale, dopo che Riiber e Lamparter sono costretti a mollare la presa. Seconda medaglia a questi giochi per Joergen Graabak che torna sul gradino più alto ad otto anni di distanza dall’oro di Sochi, ottenuto nella stessa gara. Argento per il classe 2000 Oftebro che riesce a superare di pochi centesimi Watabe, ancora senza oro, ma alla terza medaglia individuale in tre olimpiadi consecutive.

Il migliore degli azzurri è Raffaele Buzzi che chiude 22°. Segue Alessandro Pittin al 33° posto, più arretrati Samuel Costa e Iacopo Bortolas, rispettivamente 38° e 39°.

Foto: LaPresse

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