Formula 1

F1, i pro e i contro della Ferrari nei Test di Barcellona

Pubblicato

il

Si sono ufficialmente concluse le tre giornate di test pre-stagionali riservati alla F1 che sono andati in scena sul tracciato del Montmelò, ad una ventina di chilometri di distanza da Barcellona. Sulla pista catalana le sessioni sono risultate pressoché top-secret, ma tempi interessanti e spunti da valutare con attenzione non sono certo mancati e, di conseguenza, vanno analizzati con precisione.

In casa Ferrari questa prima tranche di test (la seconda ed ufficiale la vivremo nel corso del prossimo weekend in Bahrein) ha sicuramente regalato un sorriso da Mattia Binotto in giù. Niente di trascendentale, un sorriso accennato si potrebbe dire, ma che va a confermare quello che a Maranello speravano: la F1-75 sembra davvero nata sotto una buona stella ed il nuovo fondo ha dato risposte eccellenti.

Sia ben chiaro, siamo ancora lontani anni luce da trionfalismi o sogni di gloria per la scuderia emiliana, ma sulla bilancia dei pro e contro di quanto visto in queste 24 ore di lavoro complessivo, il piatto pende decisamente dalla parte delle “buone nuove“. Per quale motivo? Charles Leclerc e Carlos Sainz, per prima cosa, non hanno mai avuto intoppi tecnici a differenza delle passate stagioni e hanno quindi potuto girare a piacimento, superando addirittura la boa dei 2000 chilometri totali.

Non solo quantità, ma anche qualità per i due piloti del Cavallino Rampante. La Rossa, infatti, si è dimostrata performante in tutte e tre le giornate con tempi importanti ottenuti con le gomme medie, mentre i rivali spesso cercavano il limite anche con le soft. Non solo, anche nel pomeriggio di ieri, nel momento in cui la pista era bagnata, la monoposto di Maranello ha fatto capire che l’umido non è più un rompicapo di soluzione impossibile come accadeva nelle scorse annate.

F1, Lewis Hamilton e Mercedes si fanno largo, Ferrari in versione caterpillar e con il nuovo fondo

Tanti pro, ma i contro? Al netto del fatto che stiamo parlando di un test pre-stagionale, nel quale ogni tempo o dato deve essere soppesato non una ma cento volte, gli aspetti sui quali si dovrà ancora ragionare per il team emiliano sono sostanzialmente due: non sapere ancora quale sia il reale valore della F1-75 ed il comportamento della stessa per il cosiddetto ‘”effetto porpoising” un fenomeno comune nelle precedenti monoposto ad effetto suolo risalenti a più di 40 anni fa.

Si tratta, per tutti, non solo per la Ferrari, sia ben chiaro, di un problema innescato dal carico aerodinamico sotto il fondo che risucchia la vettura sempre più al suolo mentre accelera lungo il rettilineo, prima che il flusso d’aria si arresti improvvisamente a causa di un cambiamento nella pressione dell’aria o del fondo che colpisce il suolo stesso.

Quando succede, la monoposto perde improvvisamente il carico aerodinamico aggiuntivo e si rialza brevemente, prima di ricominciare ad essere risucchiata per dare il via a una specie di moto oscillatorio. Una piccola preoccupazione che sarà sicuramente gestita nel migliore dei modi e che non preoccupa all’interno del team con il Cavallino Rampante. Ad ogni modo, il piatto della bilancia verso i pro è il più pesante al momento per la Ferrari. Sarà così anche dopo i test di Sakhir?

@RACINGPICTURE

Exit mobile version