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F1, la Red Bull del “Mistero” e i suoi segreti: sospensione anteriore pull-rod e tanto altro…

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Chiamarla Red Bull del “Mistero” non è una forzatura. La RB18 è l’oggetto misterioso di questo febbraio caratterizzato dalle presentazioni. Nei fatti, gli uomini di Milton Keynes non sono stati così rispettosi dei media e degli appassionati quando è stato il caso di mostrare le “grazie” della nuova monoposto.

Contrariamente a quanto era accaduto con Williams dove si è parlato di livrea e stop, la scuderia anglo-austriaca aveva lasciato presagire una monoposto senza sottolineature e invece, alla fine della fiera, si è dovuto constatare che quella vettura non fosse altro che un “manichino” aderente alle nuove regole tecniche del 2022 in F1.

Perché questa strategia? Chiaramente, c’è voglia di celare i propri segreti da parte degli uomini in Red Bull in vista dei primi test del 23-25 febbraio a Barcellona (Spagna) dove a girare non sarà certo uno showcar. Ecco che, negli ultimi giorni, qualcosa in più è filtrato.

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La vera RB18 è infatti scesa in pista a Silverstone per i 100 km concessi dal regolamento per il filming day ed è stata immortalata in alcune fotografie e filmati amatoriali che hanno fatto il giro del web e di conseguenza dei social. Che cosa si è potuto notare?

Vista la scarsa risoluzione delle immagini non vi possono essere certezze, tuttavia sembrerebbe che la Red Bull abbia optato per una nuova sospensione anteriore secondo lo schema pull-rod, dando la mano a McLaren in questo caso.

Altri elementi particolari sono le bocche dei radiatori laterali, il cui bordo inferiore si estende in avanti rispetto al limite superiore. Inoltre i sidepods a carenatura delle fiancate hanno un andamento discendente verso il retrotreno, ricordando quanto fatto vedere dall’AlphaTauri AT03. Una scelta che si giustifica per massimizzare l’efficacia del processo di estrazione dei flussi nella parte bassa della macchina e generare carico aerodinamico.

Ne sapremo sicuramente di più in terrà catalana, ma di sicuro la RB18 sarà tra le osservate speciali.

Foto: LaPresse

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