Formula 1

F1, Test Barcellona 2022: Ferrari consistente, ma l’effetto “porpoising” fa paura

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Seconda giornata dei test di F1 a Barcellona (Spagna) che vanno in archivio e la Ferrari esce dalla pista con un sorriso accennato. Sì perché il monegasco Charles Leclerc ha ottenuto con gomme medie il miglior crono del day-2 di 1:19.680 precedendo monoposto che avevano montato mescole soft, come l’AlphaTauri del francese Pierre Gasly (secondo in 1:19.918) e l’australiano Daniel Ricciardo su McLaren (terzo in 1:20.288).

Tuttavia, il dato vero e che conforta riguarda l’affidabilità. Tenendo conto delle tornate completate dallo spagnolo Carlos Sainz (quinto in 1:20.546 con gomme C3) al mattino, la scuderia di Maranello ha visto la F1-75 completare ben 150 giri, considerati i 79 nel pomeriggio di Leclerc.

Una Rossa che, con le soluzioni del doppio fondo e delle feritoie poste sulle pance con depressione a cucchiaio nella parte superiore delle stesse per avere ulteriore deportanza, sembra funzionare sotto il profilo prestazionale. E’ necessario essere cauti perché, come ammesso dai piloti, nessuno sta spingendo davvero e la priorità è quella di fare km piuttosto che guardare al cronometro.

F1, Test Barcellona 2022: risultati day2. Ferrari al comando con Charles Leclerc, problemi per Red Bull

In questo contesto, qualche problemino in più l’ha avuto la Red Bull che con Sergio Perez è stata costretta a fare dei controlli sulla RB18 visto che nell’ultima parte della sessione mattutina la vettura si è ammutolita per una criticità di natura tecnica (problema al cambio). L’ardita creatura di Adrian Newey potrebbe prestare il fianco a qualche inconveniente? Lo scopriremo.

Discorso diverso per Mercedes che, soprattutto con Lewis Hamilton (16°), ha faticato a trovare gli assetti giusti, con il britannico non in grado di massimizzare la sua prestazione con le gomme C3. In questo senso, si parla già nel paddock di una versione B della W13 per i test in Bahrain, un po’ come accadde nel 2019.

Molto bene la McLaren: ieri miglior tempo con Lando Norris e oggi terzo crono con Ricciardo, mettendo insieme anche un buon numero di giri (126). Come svelato da Giorgio Piola (motorsport.com), la vettura di Woking si è presentata in maniera molto diversa dalla presentazione: nuova ala anteriore e il naso del muso caratterizzato da un nuovo disegno.

Si dovrà lavorare però, in primis Ferrari, su un problema abbastanza importante e comune. I piloti, infatti, nel corso dei test si sono lamentati dell’effetto “porpoising”. Un fenomeno non sconosciuto nel Circus perché comune alle precedenti monoposto a effetto suolo risalenti a più di 40 anni fa. Un problema innescato dal carico aerodinamico sotto il fondo che risucchia la vettura sempre di più mentre accelera lungo i rettilinei, prima che il flusso d’aria si arresti improvvisamente a causa di un cambiamento nella pressione dell’aria o del fondo che colpisce il suolo. Una volta che ciò accade, la monoposto perde improvvisamente il carico aerodinamico aggiuntivo e si rialza brevemente, prima di ricominciare ad essere risucchiata per dare il via a una specie di moto oscillatorio. Una problematica che può presentarsi anche nelle curve ad alta velocità se il fondo colpisce il suolo, per le perdite di carico conseguenti.

Penso che la maggior parte di noi abbia almeno sottovalutato il problema, ed ora siamo in fase di apprendimento. La soluzione è teoricamente semplice, ottimizzando le prestazioni cercando di evitare il rimbalzo della monoposto. Ma potrebbe essere un esercizio meno facile di quanto si creda. Sono abbastanza sicuro che a un certo punto la squadra arriverà alla soluzione, ma non sappiamo ancora quanto tempo sarà necessario. E chi ci arriverà prima credo che potrà contare su un vantaggio non da poco all’inizio della stagione”, le parole del Team Principal Mattia Binotto.

Servirà quindi fare molta attenzione e se soprattutto la Rossa sarà afflitta da ciò per le scelte tecniche fatte in sede progettuale allora i sorrisi di oggi potrebbero tramutarsi in qualcosa di diverso, come già è accaduto in Alfa Romeo. “Alcuni comportamenti non sono facili da duplicare nella galleria del vento o nel simulatore, stiamo tutti affrontando lo stesso problema. Non è un grande dilemma tecnico, ma essere efficienti sarà la chiave, la velocità con cui reagirà la squadra sarà cruciale per poter ben figurare nelle prime gare. Sono sicuro che dopo tre o quattro Gran Premi non parleremo più di questo porpoising, ma è la domanda del momento”, le dichiarazioni del Team Principal dell’Alfa Frederic Vasseur.

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