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F1, tutte le nuove regole del Mondiale 2022. Cosa è cambiato dal 2021 e quali sono le possibili zone grigie

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Il Mondiale di Formula Uno 2022 scatterà ufficialmente il prossimo 20 marzo da Sakhir, dove si disputerà il Gran Premio del Bahrain. Cionondimeno, le ostilità sono già di fatto cominciate, poiché i vari team stanno presentando le proprie vetture, ovvero le armi con cui si sfideranno per la conquista del 73° titolo iridato della storia. Siamo alle porte di una stagione particolarmente interessante, essendo quella della rivoluzione tecnica voluta da Liberty Media allo scopo di aumentare lo spettacolo in pista. Proprio questa dinamica porta a un’inevitabile conseguenza. Da mesi, per non dire anni, gli ingegneri di ogni scuderia stanno studiando il regolamento allo scopo di trovare zone grigie da sfruttare per guadagnare un vantaggio sulla concorrenza.

Ogni riforma tecnica porta con sé un cambiamento dei valori in campo, ma raramente partorisce equilibrio, soprattutto se qualche progettista scova un loophole nella normativa. L’esempio più eclatante è quello della Brawn GP nel 2009, anno in cui guarda caso entrò in vigore uno stravolgimento aerodinamico. Il team, nato dalle ceneri della Honda, capì che vi era un modo per recuperare gran parte del carico perduto sul fondo della vettura. Nacque così il “doppio diffusore”, che consentì dalla squadra di proprietà di Ross Brawn di godere di un margine abissale sulla concorrenza nella prima fase della stagione. Gli avversari colmarono il gap strada facendo, ma il vantaggio accumulato nella parte iniziale del Mondiale consegnò l’Iride a Jenson Button.

Ebbene, proprio Ross Brawn oggi è il direttore generale e responsabile sportivo della Formula 1. Chi meglio di lui sa cosa può comportare una zona grigia nel regolamento? Ebbene, la grande scommessa di Liberty Media e della Fia è quella di aver giocato d’anticipo, mettendo in scacco i progettisti allo scopo di non lasciare alcun vuoto normativo in cui incunearsi. Infatti, storicamente, chi sfrutta un loophole guadagna un cospicuo vantaggio sugli avversari ed è esattamente ciò che il management del Circus vuole evitare. L’obiettivo dichiarato per il 2022 è avere di equilibrio e spettacolo in pista. Ecco perché sono state ridotte le aree dove si potrà agire liberamente.

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In effetti, questa rivoluzione regolamentare parte da presupposti completamente diversi rispetto a quelle del passato. Non si è puntato a ridurre le prestazioni per favorire la sicurezza, oppure a colpire un team in particolare perché troppo dominante. Il traguardo ultimo della nuova normativa è rappresentato dall’agevolare i sorpassi. Come? Grazie a monoposto che non facciano perdere troppa downforce a chi insegue. Proprio per questo si è deciso di fornire dei dettami tecnici secondo i quali le nuove vetture abbiano un grip meccanico preponderante rispetto a quello aerodinamico. La pandemia ha però ritardato di un anno l’entrata in vigore della riforma, concedendo molto più tempo ai progettisti per trovare modi impensati di piegare i cavilli a proprio piacimento.

Probabilmente, le zone con maggiore libertà di movimento saranno sul fronte della monoposto, ovverosia l’ala anteriore e il muso. In teoria qui si può provare a inventare qualcosa di diverso, allo scopo di plasmare il flusso aerodinamico dell’intera vettura. L’obiettivo può essere duplice. Da un lato convogliare l’aria verso il fondo della monoposto per recuperare grip aerodinamico, dall’altro trovare un modo per generare turbolenze allo scopo di danneggiare comunque chi insegue. Inoltre attenzione al fondo e alle fiancate. Sono state bandite gran parte delle appendici a cui eravamo abituati e, proprio per questo, è verosimile pensare che si giocherà su forme e profili a tutto tondo. In altre parole, potrebbero essere sviluppati interi concetti differenti.

Non è un caso che a gennaio sia Mercedes, sia Red Bull abbiano fallito i primi crash test. Si sono spinte al limite della normativa in qualche dettaglio, andando per la verità anche oltre e dovendo correggere il progetto originario? Vedremo. Di sicuro c’è che se qualcuno dovesse trovare un loophole in qualche area grigia, sarebbe una grande sconfitta per la Fia e per Liberty Media, che allo scopo di avere equilibrio hanno cercato la rigidità assoluta, con l’obiettivo di evitare di veder messo in pratica il famoso brocardo “Non puoi infrangere le regole, ma puoi piegarle”. Già, ma i progettisti di F1 sono menti geniali, in grado talvolta di individuare una direzione che altri neppure concepiscono.

Foto: La Presse

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