Artistica
Ginnastica, Thomas Grasso: “Potevo vincere, spero in una lunga serie di medaglie. Si respira un’aria pesante”
Thomas Grasso ha conquistato uno stupendo terzo posto nella Coppa del Mondo 2022 di ginnastica artistica (il circuito riservato alle singole specialità). L’azzurro è salito sul podio al corpo libero, illuminando la scena a Cottbus (Germania) grazie a un buon esercizio valutato 13.700 (5.8 il D Score, un decimo di penalità). Il romagnolo si è espresso ai massimi livelli internazionali su quello che non è il suo attrezzo di punta, ma ha dimostrato di potersi togliere delle soddisfazioni importanti.
Il 21enne ha analizzato la sua prestazione attraverso i canali federali: “Ho perso un decimo per un’uscita di pedana all’arrivo della seconda diagonale acrobatica, ma mi brucia di più l’errore sulla verticale d’impostazione. Ho abbassato le gambe e senza quei tre decimi di penalità avrei vinto la gara. Sono comunque molto contento per questa medaglia, la prima in campo internazionale. Avevo gareggiato in Coppa a Varna, lo scorso anno, ma non stavo bene e non sono riuscito ad esprimermi come avrei voluto. Inserito nel secondo gruppo non ho seguito i punteggi degli altri, perché ero nel warm up a scaldarmi, quindi sono entrato sereno, pensando soltanto a fare il mio”.
Thomas Grasso si proietta verso la finale di domani al volteggio: “Speriamo che quella di oggi sia la prima medaglia di una lunga serie. Per ora dedico il bronzo alla mia società, la Polisportiva Celle. Sui 25 metri, in qualifica, ho fatto forse i peggiori salti della mia carriera, quindi ci sono margini di miglioramento anche là. Proverò le stesse esecuzioni (rondata flic con tre avvitamenti e il Kasamatsu due e mezzo, ndr.), non è il caso di rischiare qualcosa di nuovo e non ancora stabile”.
In chiusura si parla del conflitto armato aperto dalla Russia contro l’Ucraina: “Qui si respira un’atmosfera pesante. Non ho parlato con nessuno della guerra, ma ai ginnasti e alle ginnaste ucraini gli si legge in faccia come si sentono”.
Photo LiveMedia/Filippo Tomasi