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Giro d’Italia 2022: previsioni dei siti di scommesse online

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Torna il Giro d’Italia e i siti di scommesse online iniziano a puntare su questo o quel campione. Il ciclismo torna alla grande e tornano gli atleti più famosi sulle strade tricolori.

Le quote proposte dai migliori bookmaker italiani su www.truffa.net ci spiegano, in maniera chiara, come stanno le cose in questo momento della stagione. I tre ciclisti che sono favoriti, per la Corsa Rosa, sono: Vincenzo Nibali, Richard Carapaz e Simon Yates. I tre, infatti, hanno caratterizzato con le loro splendide prestazioni il Giro negli ultimi anni e sembra che possano ancora essere in pole per la vittoria a dispetto di ciò che potrà accadere in gara.

Ancora tanto da scoprire c’è, infatti, come ogni anno, tra gli outsider e la difficoltà della corsa italiana, come in quella francese, è proprio nei tanti cambi legati alle diverse temperature e alle salite e alle lunghe discese che sono facili da trovare nelle montagne del nord. Questo pone sempre l’atleta in una condizione di sfida continua e non è detto che, colui che è favorito alla vigilia, possa trovare (in una giornata storta o con un meteo non favorevole) la vittoria che gli era stata pronosticata.

In che condizioni sono i favoriti in questo momento?

La storia di Carapaz, tra tutte, è quella che più stuzzica la fantasia degli appassionati. Nel Giro 2018 si classificò quarto e l’anno successivo sembrava destinato a fare il gregario di Mikel Landa, capitano della Movistar. Quando Landa ha mostrato qualche problema Richard è stato molto bravo a sfruttare il duello tra il nostro Nibali e Roglic e a conquistare la maglia rosa conservandola fino alla fine. Il suo 2022 è iniziato nel segno del Covid. Ha dovuto, infatti, interrompere il Tour de Provence perché risultato positivo.

Nibali, anche lui positivo al Covid, salterà la Vuelta a Andalucia in programma nei prossimi giorni. Ora si trova in isolamento nella sua casa in Svizzera cercando di programmare i propri eventi prima dei grandi appuntamenti. Nibali, infatti, ha incentrato la programmazione per essere pronto per Giro e Tour de France ma le correrà tutte eccetto la Parigi-Roubaix.

Il britannico Simon Yates anche quest’anno riproverà a vincere il Giro d’Italia dopo il terzo posto dell’anno scorso alle spalle di Egan Bernal e Damiano Caruso. Yates si presenta come capitano della squadra Bixio Exchange-Jayco e avrà tutta la squadra a disposizione per cercare di compiere l’impresa. Per Yates è la quarta partecipazione con 2 top ten e 4 vittorie di tappa all’attivo.

Storia del Giro d’Italia

Gli appassionati di sport sperano che, questo in corso, sia l’anno giusto per riprendere a vivere tutti gli eventi con lo stesso slancio di sempre, senza tanta ansia per il Covid e restrizioni varie. Stiamo vedendo, in questi giorni, le Olimpiadi invernali a Pechino che, anche senza pubblico, continuano a darci tante soddisfazioni, soprattutto nel curling. Purtroppo, però, la squadra maschile non è riuscita ad agguantare la semifinale.

In questo clima un po’ più sereno, la Corsa Rosa 2022 ci sembra essere il coronamento finale di stagioni un po’ difficili, per lo sport in generale e anche per il ciclismo. Una storia, quella del Giro d’Italia, che ha 114 anni e che continua, con il Tour de France, ad essere la corsa per eccellenza per tutti coloro che amano le due ruote. Nata nel 1908 per un’intuizione de La gazzetta dello sport (che è ancora lo sponsor principale) il Giro è la manifestazione italiana che è entrata più nella leggenda.

Da Binda alla rivalità tra Bartali e Coppi, la sfida tra Merckx e Gimondi negli anni Sessanta, Moser e Saronni, Indurain e Pantani, Armstrong e lo scandalo doping sono solo, probabilmente, i nomi e gli avvenimenti più importanti di un secolo e passa di storia di uno sport. E chiunque si sia trovato, anche per caso, a vedere una di quelle salite irraggiungibili, con pioggia forte o neve, e la fatica e il fango sulle ruote non può che amare questo tipo di gara e i suoi protagonisti. Anche se ci sono stati tanti scandali, inchieste, dubbi e sconcerti Il Giro resta la “gara su due ruote per eccellenza” e non vediamo l’ora che si torni a correre e sognare.

Foto: LaPresse

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