Seguici su

Golf

Golf, Renato Paratore: “Delle Olimpiadi sono stato soddisfatto. In Matteo Manassero ho tanta fiducia”

Pubblicato

il

Renato Paratore vuole riprendersi alcune delle cose che il 2021 gli ha tolto di questo 2022. Per esempio, la possibilità di giocare i grandi tornei sul DP World Tour. Il romano è determinato, e conosce l’obiettivo: risalire, ora che non ci sono più problemi come l’infortunio alla mano che ne ha pesantemente condizionato l’annata trascorsa.

Lo abbiamo raggiunto nei giorni successivi alla disputa del primo torneo della stagione, l’Abu Dhabi HSBC Championship. Ed è proprio lì che è successa una cosa particolare. Non doveva neanche giocarlo, ma, come racconta, c’è stato un episodio estremamente particolare, di quelli che non capitano spesso.

Hai iniziato con un ingresso all’ultimo momento nel primo torneo dell’anno, ma anche con un taglio mancato.

Sono entrato alle due di notte. Mi hanno chiamato e quella sera poi non ho dormito, perché stavo a Dubai e ho guidato alle tre e mezza di mattina fino ad Abu Dhabi. Però è stato bello giocare, anche perché non lo facevo da tanto e mi faceva piacere ricominciare. Non ho giocato bene, ma come ho detto è stato buono anche in vista della prossima“.

Golf, Virginia Elena Carta: “Molto contenta per la carta in Europa, punto a migliorare putt e preparazione atletica”

Ascoltando questa testimonianza, uno dice “e ci credo che è andata così”.

Esatto! Non mi piace accampare scuse, ma di sicuro non era un risultato facile da fare, perché non ho preparato il torneo, non conoscevo il campo. Tutta una serie di cose per cui chiaramente non era facile“.

E in più ci si è messo di mezzo il vento.

Nel secondo giro sì“.

Nel torneo, invece, è successo anche che è andato benissimo Andrea Pavan, che non si vedeva da tanto così in alto: senz’altro si meriterebbe di risalire.

Sono contento per lui. In una gara così è andato molto bene, come prima gara gli darà fiducia“.

Oltre a te (ampiamente giustificato), molti dei big mondiali hanno preso il via non al massimo, come Collin Morikawa.

Era un campo molto tecnico, soprattutto il secondo giorno col vento, bisognava essere molto precisi col gioco corto. Morikawa è molto stabile di solito“.

Venivi da un 2021 in cui non avevi giocato per molto tempo, per il condizionamento del problema alla mano.

Ultimamente non mi fa più male. All’inizio dell’anno scorso, invece, ne avevo molto, mi ero ritirato da qualche gara e giocavo allenandomi pochissimo per non affaticarla troppo. Però adesso non mi fa più male, almeno per ora“.

Il tuo tipo di problema cosa comportava a livello di modifiche?

Ho avuto un periodo, a gennaio, in cui avevo forse praticato troppo e mi è arrivato questo dolore, ma non ho cambiato qualcosa per adattarmi. Solo meno pratica“.

Ed è stata comunque una stagione che non ti ha soddisfatto in pieno, un po’ per gli alti e bassi, un po’ perché ti sei ritrovato senza poter avere la carta piena sul DP World Tour.

“Peccato, per pochi punti, non aver mantenuto la carta. Pensavo di avere ancora l’esenzione per la gara vinta, ma a causa di alcune regole del tour hanno scelto di no. Quest’anno giocherò lo stesso molte gare“.

Capitolo Olimpiadi: Guido Migliozzi per tre giri è stato vicino alla zona di testa e tu eri intorno a metà. Poi, nell’ultimo giro, ti sei ritrovato anche tu ad andare in zona decimo posto.

Ero a -5 a quattro buche dalla fine. Ho finito con un bogey l’ultima e ho fatto -4 di giornata, ma sono stato comunque soddisfatto delle mie prime Olimpiadi“.

Il percorso ti piaceva, o aveva qualcosa particolare?

Sì. Era bello, tenuto benissimo, è stato molto piacevole giocarci. I green erano pazzeschi, li avranno di sicuro preparati benissimo“.

Che è anche un po’ quel che dicevi prima dell’evento olimpico, quando dicevi che i giapponesi lo avrebbero preparato con la loro solita dedizione.

Esatto“.

Evento olimpico, fra l’altro, in cui c’è stato questo enorme playoff a sette per il bronzo, una cosa un po’ particolare da vedere.

Secondo me è meglio finirlo così, c’è un po’ più di suspense. Avevo anche giocato con Rory Sabbatini che è arrivato secondo, son contento per lui. Ha fatto un grande torneo, non era assolutamente favorito ed è riuscito a prendere la medaglia d’argento“.

E l’ha presa cambiando Paese di rappresentanza. Lui, sudafricano diventato slovacco, è arrivato secondo e davanti ai due sudafricani ufficiali.

Pazzesco, infatti! Credo siano stati molto contenti, però, quelli del suo Paese“.

Quale calendario hai in mente per il 2022?

Tutte le gare in cui entro nel Tour. Ne farò tra le 20 e le 25. Giocherò molto, tranne Wentworth e qualche gara molto importante, ma nelle altre dovrei rientrare“.

E continui a tenere nel cassetto quel sogno chiamato PGA Tour.

Di sicuro per un golfista ad alto livello gli obiettivi sono tantissimi. A volte Ryder Cup, Major, PGA Tour, vincere gare, però devo focalizzarmi più sul gara per gara e cercare di migliorare, acquisire risultati. Il PGA Tour può essere il risultato finale dell’averne giocate bene molte“.

Hai parlato di Ryder Cup: ultimamente si è fatta molto forte la voce di Luke Donald come capitano dell’Europa per Roma. Tu che idea ti sei fatto?

Potrebbe essere un gran capitano. È una persona molto equilibrata, tranquilla, che in Ryder Cup secondo me funziona. Ha giocato con tanti di quelli che ci potranno essere“.

Parlando di PGA Tour, nella prima settimana Francesco Molinari ha sfiorato la vittoria. Sembra davvero il ritorno di tanti, da Pavan a Chicco.

Francesco, anche se non ha giocato molto bene ultimamente, ha sempre un gioco molto buono e consistente. Non sarebbe un caso o una sorpresa se arrivasse una vittoria da un momento all’altro“.

Oltre all’obiettivo delle tante gare sul DP World Tour, punti più sulle vittorie o sulla costanza di risultati?

Di sicuro vincere nello sport conta più di tutto. Preferisco vincere e avere meno costanza, perché alla fine la sensazione di alzare una coppa nello sport non te la danno anche più secondi-terzi posti di fila. Chiaramente uno cerca anche la consistenza, anche per cercare di stare più volte in contention per vincere o avere più opportunità“.

Il calendario del DP World Tour ricorda quello degli ultimi anni di European Tour prima del Covid. È anche una tua sensazione?

Sì, si sta riprendendo assolutamente. Credo che stia andando molto bene, anche la situazione Covid non è stata molto facile, ma secondo me l’hanno gestita davvero bene. Ora hanno ripreso ad alzarsi i montepremi, hanno fatto un buon lavoro“.

Anche se c’è stato il caso strano del torneo in Sudafrica con il fuggi fuggi generale.

Vero, è stato pazzesco! Non è facile in queste situazioni gestire, perché il fatto è che ogni Paese ha una sua regola, veniamo da tanti luoghi diversi e non è facile, con i criteri diversi, far coincidere tutte le situazioni“.

A proposito di golf italiano, stiamo vedendo delle cose interessanti, come ad esempio Matteo Manassero che sta continuando a risalire.

In Matteo ho veramente tantissima fiducia. Anche nelle volte in cui ci ho giocato mi piace sempre molto il suo swing, secondo me è solo questione di tempo che torni ai vertici“.

Abbiamo visto, nel finale di anno, Francesco Laporta che continuava ad andar forte nel finale di anno: quarto all’Open d’Italia, sesto a Wentworth, settimo in Portogallo.

Ha avuto un finale di stagione pazzesco, se lo merita perché in questi anni ha lavorato e non mi sarei mai aspettato i risultati che ha avuto. Ci ho anche giocato ogni tanto, è diventato un giocatore completo e ha lavorato bene“.

Passando all’argomento big mondiali, cosa ti aspetti come scenari per il 2022?

Jon Rahm lo vedo molto bene“.

Mentre Rory McIlroy, proprio in quella tua stessa settimana, ha avuto il suo solito saliscendi.

Anche se ha un gioco con così tante carte in mano, molto esplosivo, qualche errore in più può anche starci. Come giocatore ha molti più colpi di Morikawa, ma, chiaramente, sbaglia anche un po’ di più. Però fa parte di Rory, è uno che ha uno strapotere che in pochi hanno. Lo darei vincente ogni settimana“.

Fra l’altro l’aggettivo “esplosivo” ben si adatterebbe a DeChambeau, perché lui lo è per davvero.

Lui punta tutto sulla lunghezza“.

E ha una mentalità molto particolare.

Uno che studia tutto, ma ha avuto i suoi frutti“.

Foto: LiveMedia/Fabrizio Corradetti – LivePhotoSport.it

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità