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Marcell Jacobs: “Ho corso i 120 metri in 11”. Farò i 200 metri, voglio il record europeo dei 60″

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Marcell Jacobs si sta preparando per il suo attesissimo esordio stagionale. Il Campione Olimpico dei 100 metri si rimetterà in gioco all’ISTAF Indoor di Berlino, in programma venerdì 4 febbraio. L’azzurro farà il suo grande ritorno in gara a sei mesi di distanza dall’apoteosi di Tokyo: dopo aver conquistato le medaglie d’oro nella gara regina e nella 4×100 a Tokyo, il lombardo non aveva più messo in pista e gli appassionati di atletica leggera non vedeno l’ora di vederlo sfreggiare sui 60 metri in avvio dell’annata agonistica al coperto.

Marcell Jacobs ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera e ha parlato del suo rientro: “Guardare gli altri impegnati in pista mi ha acceso ancora più voglia e motivazione. Prima di tornare era necessario fare un bel lavoro: mi sono preso il tempo giusto per lavorare su volume e dettagli, il bagaglio da portarmi dietro nella stagione indoor. Delle gare mi mancava l’adrenalina, quell’energia che si attiva ed entra in circolo quando mi accuccio sui blocchi e sento la voce metallica dello starter dire: ai vostri posti. In allenamento vado forte, ma in gara sono capace di tirare fuori un altro 50 per cento“.

Il lombardo si è soffermato sugli obiettivi per l’esordio stagionale: “Aspettarsi il record europeo (6.42 di Dwain Chambers nel 2009, n.d.r.) sarebbe azzardato. Quello è l’obiettivo di tutta la stagione in sala: devo scendere di cinque centesimi. La prima gara è funzionale alle altre: ritrovare le sensazioni, la fluidità di corsa, le dinamiche. L’anno scorso, all’inizio delle gare indoor, ero molto più indietro: sperimentavo una partenza nuova che adesso è totalmente acquisita. Venerdì a Berlino non mi prefiggo un crono, mi prefiggo di vincere“.

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Il Campione Olimpico traccia un bilancio degli allenamenti a Tenerife: “Buono. Non ho avuto acciacchi, con coach Camossi e il team siamo riusciti a lavorare bene. Nelle prime due settimane abbiamo continuato la preparazione invernale, quel volume di lavoro che mi permetterà di tenere alta l’intensità alle gare. Nelle altre due ci siamo dedicati ai dettagli: tecnica, esplosività, frequenza dei passi. Ho fatto 6” netti nei 60 metri con crono manuale, senza blocchi. Benino, ma l’anno scorso avevo fatto anche 5”94. Quando scendi sotto i 6”, però, sai che la forma sta arrivando. Poi 14”91 sui 150 metri, che io odio. Una prova bruttissima, tra l’altro: esco dalla curva e mi trovo la Bora in faccia. La miglior prestazione di sempre l’ho fatta nei 120 metri: 11” e qualcosa, per due volte“.

C’è spazio anche per parlare degli avversari: “Coleman non l’ho visto così bene (6.49 dopo 18 mesi di squalifica, n.d.r.): a metà gara ha perso velocità, faceva fatica. Sui 100 avrebbe chiuso in 10”10. Piuttosto sono rimasto colpito da Travyon Bromell, che ha corso in 6”50 e ha annunciato che ha già finito la stagione indoor. Io rispetto chiunque: tutti si fanno il mazzo come me, tutti coltivano sogni rispettabili. Coleman, tra le polemiche che hanno seguito il mio oro nei 100, aveva avuto belle parole per me. Sui blocchi lo saluterò, come saluto tutti“.

Marcell Jacobs parla anche della stagione all’aperto: “Non so ancora quando sarà la prima uscita, ma sarà sui 200 metri: è in funzione dei 100 e mi servirà per abbassare il mio crono nel mezzo giro di pista (20.61, n.d.r.)“. Poi una chiusura da vero combattente: “Tra mangiare ed essere mangiati, io ho scelto di mangiare: adesso sono gli altri che inseguono me. Non aspettatevi che vinca ogni gara da qui a fine stagione, ma l’importante è arrivare primo quando più conta“.

Foto: Lapress

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