Ciclismo

Matteo Sobrero: “Al Giro d’Italia ho qualche ambizione, ma aiuterò Yates. Sogno il Lombardia”

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A metà maggio compirà 25 anni Matteo Sobrero, uno dei giovani più talentuosi del nostro movimento. Dopo le prime pedalate alla Viris Vigevano e alla Colpack, nel 2018 Matteo è entrato a far parte della Dimension Data Continental e nel 2020 ha esordiato nella massima categoria con la maglia della NTT, poi diventata Qhubeka Assos. La passata stagione ha difeso i colori dell’Astana per poi approdare quest’anno alla Bike-Exchange del General Manager Brent Copeland, con cui ha firmato un contratto biennale. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente a Sierra Nevada dove si trova per un periodo di altura prima delle prime corse di stagione.

Come procedono gli allenamenti?

“Procedono bene, sono molto fiducioso e le sensazioni sono buone. Non vedo l’ora di cominciare a correre per capire a che punto sono.” 

Da dove comincerà questo 2022? E quale sarà il programma per la prima parte di stagione?

“Inizierò alla Vuelta a Andalucia Ruta Ciclista del Sol, per proseguire con le Strade Bianche, la Tirreno-Adriatico, la Milano-Torino, poi farò un altro periodo in altura e successivamente dovrei essere al via della Liegi-Bastogne-Liegi e della Freccia Vallone, ma al momento non è ancora sicuro. Sarò poi al via del Giro d’Italia dove correrò in supporto a Simon Yates.” 

Hai firmato un contratto biennale con la Bike-Exchange. Come ti trovi?

“Mi sono subito trovato bene anche se conoscevo pochissime persone inizialmente. Sono tutti molto disponibili e mi sono integrato bene nella squadra.” 

Hai ritrovato Alexander Konychev con cui hai corso tra i dilettanti. Che rapporto hai con lui?

“Con Alex siamo sempre stati molto amici, in Dimension Data abbiamo condiviso tanti momenti insieme. Averlo in squadra è sicuramente un valore aggiunto anche se non avremo modo di correre tanto insieme perché faremo un calendario diverso e questo un po’ mi dispiace.” 

La cronometro è il tuo punto di forza. Oltre al tuo, ci sono nomi come quello di Filippo Ganna ed Edoardo Affini. Qual è il segreto dell’Italia che finalmente è decollata in questa specialità? 

“E’ difficile da dire, ma ricordo di aver lavorato sin da giovanissimo sulle cronometro, è stata una specialità che ho curato negli anni. Avere nomi come Filippo Ganna ed Edoardo Affini sicuramente aiuta a mettere ben in risalto tutto il movimento.”

Quest’anno correrai con la maglia di Campione Italiano nelle prove contro il tempo. Cosa significa per te?

“E’ un peso importante. Alla Tirreno-Adriatico la prima tappa sarà proprio una cronometro, piatta e quindi non adatta alle mie caratteristiche, sarà sicuramente una grande emozione e allo stesso tempo un peso perché adesso tutti si aspettano molto.” 

Quali sono gli obiettivi della stagione?

“Lo scorso anno nelle prove contro il tempo ho detto la mia, quest’anno spero di poterlo fare anche in qualche tappa magari in una breve corsa a tappe o addirittura al Giro d’Italia. Mi piacerebbe quindi potermi togliere qualche soddisfazione personale e quindi trovare la giusta continuità su strada.” 

La corsa dei sogni qual è?

“Ad oggi dico il Giro di Lombardia. Mi mancano un po’ di terreni da esplorare per dirlo con certezza e spero di poter essere al via di corse come la Liegi-Bastone-Liegi e la Freccia Vallone. Poi vedremo…” 

Foto: Lapresse

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