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MotoGP, inizia l’era del post-Valentino Rossi. Francesco Bagnaia può tenere vivo l’interesse degli italiani. E non solo…

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Il 2022 rappresenta a tutti gli effetti una sorta di “anno zero” per il Motomondiale, soprattutto se visto nell’ottica italiana. Per la prima volta dopo oltre un quarto di secolo non vedremo in pista Valentino Rossi. Il Dottore, giunto alla soglia delle 43 primavere, ha infatti deciso di appendere il casco al chiodo. Dunque viene meno un catalizzatore di interesse sulla MotoGP sia a livello globale che per quanto riguarda il Bel Paese. Cionondimeno, in Italia c’è chi può tenere viva l’attenzione attorno alla categoria. Parliamo, ovviamente, di Francesco Bagnaia.

Il venticinquenne piemontese è senza dubbio uno dei candidati al titolo mondiale. Non potrebbe essere altrimenti, alla luce del suo poderoso finale di 2021. Pecco non ha avuto rivali nella parte conclusiva della passata stagione, raccogliendo 4 vittorie nelle ultime 6 gare. Vero che Fabio Quartararo poteva permettersi di gestire il vantaggio accumulato in classifica generale tra la primavera e l’estate, ma l’impressione è che una volta arpionato il tanto agognato primo successo, Bagnaia sia entrato in una nuova dimensione. Quella di chi “può vincere” il Mondiale, abbandonando quella di chi “potrebbe se…”.

Inutile nascondersi, l’obiettivo per il 2022 è proprio il titolo. Allo scopo di mettere la propria punta di diamante nelle migliori condizioni possibili, Ducati ha già rinnovato il suo contratto sino al 2024. Un accordo a lungo termine che mira a dare sicurezza e stabilità al piemontese, in maniera tale da lasciarlo concentrato esclusivamente sull’aspetto agonistico. Mettere le mani sull’Iride non sarà semplice, perché Fabio Quartararo e la Yamaha vorranno confermare l’alloro del 2021, Marc Marquez e la Honda sono avidi di riscatto dopo un biennio difficilissimo, mentre, per quanto poco appariscenti, Joan Mir e la Suzuki non muoiono mai.

MotoGP, Francesco Bagnaia: “Non dobbiamo nasconderci: l’obiettivo è il titolo!”

Pecco ha tutto per laurearsi Campione del Mondo. Tre stagioni di esperienza in MotoGP sulle spalle, una crescita di rendimento progressiva anno dopo anno e il supporto di un colosso come la Casa di Borgo Panigale, alle cui fondamenta ci sono Lamborghini e Gruppo Volkswagen. Un Bagnaia in grado di lottare per il titolo terrebbe automaticamente viva l’attenzione in Italia, ma rappresenterebbe una figura intrigante anche per gli appassionati di altri Paesi. Il piemontese può costruirsi la propria identità ed essere davvero visto all’estero come l’ideale erede di Valentino Rossi. Non tanto come personaggio, il Dottore resta unico e inarrivabile, quanto come prosecuzione del fuoriclasse di Tavullia. Dopotutto Pecco esce dall’Academy VR46 e, al tempo stesso, può diventare “il nuovo italiano che vince”, in quanto l’ultimo titolo di un pilota azzurro risale al 2009.

Come se non bastasse, Bagnaia potrebbe avere una forte caratterizzazione tricolore, perché corre su un marchio italiano. In fin dei conti avere italiani di successo è la speranza di tutti. Sia per tenere alto l’interesse nel nostro Paese, sia perché a livello internazionale ci sarebbe un’alternativa al monopolio spagnolo diversa dall’ormai affermato Quartararo. L’ultimo Mondiale conquistato da un tandem interamente proveniente dall’Italia risale al 1972, quando Giacomo Agostini si laureò Campione in sella alla MV Agusta. Da allora sono passati esattamente 50 anni e chissà che la ricorrenza non possa essere propizia.

Foto: Motogppress.com

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