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Olimpiadi invernali, la direttrice esecutiva di The Army of Survivors si oppone all’incontro tra il CIO e la tennista Shuai Peng

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Poco meno di una settimana fa era trapelata la notizia che il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach avrebbe incontrato a Pechino la tennista cinese Shuai Peng, oggetto di un caso divenuto mediatico in seguito alla denuncia perpetrata dall’atleta nei confronti di un alto funzionario cinese.

A novembre Shuai Peng aveva accusato di violenza sessuale l’ex vice-premier Zhang Gaoli sul social network Weibo scrivendo un post (rimosso venti minuti dopo) che ha fatto il giro del mondo. Prima i vertici WTA e poi lo stesso Thomas Bach si sono interessati alla vicenda, con quest’ultimo intenzionato a sostenere l’atleta attraverso un meeting in presenza nei prossimi giorni.

Tale incontro è stato visto di cattivo occhio da Julie Ann Rivers-Cochran, direttrice esecutiva di The Army of Survivors (organizzazione no-profit nata in risposta allo scandalo degli abusi sessuali di Larry Nassar all’interno del team USA di ginnastica) ed esponente di spicco nella difesa dei diritti delle donne.

Non solo è un’idea terribile, è anche un’idea pericolosaha affermato Rivers-CochranÈ una mossa altamente inappropriata, che non tiene conto degli effetti traumatizzanti: pensare che Peng Shaui abbia il diritto o la capacità di parlare liberamente per acconsentire a questa richiesta senza pressioni è nella migliore delle ipotesi fuorviante”.

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La direttrice sostiene che l’incontro potrebbe rivelarsi controproducente per la sicurezza di Shuai Peng e invita dunque i vertici del CIO a ritrarsi. La risposta del Comitato non è ancora arrivata ma difficilmente la delegazione farà passi indietro, poiché avrebbe partecipato alla cena in veste di garante anche la vice-presidente del Comitato Olimpico Cinese Li Lingwei.  Seguiremo l’evolversi della vicenda nei prossimi giorni.

Foto: Lapresse

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