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Olimpiadi, pagelle Italia 10 febbraio: Visintin guerriero, Lollobrigida strabilia, Grassl nuova stella

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PAGELLE ITALIA OLIMPIADI 10 FEBBRAIO

Amedeo Bagnis (skeleton), 7: in linea con il rendimento stagionale, si trova a soli 4 centesimi da una top10 che sarebbe un grandissimo risultato, nonché un buon viatico verso Milano-Cortina 2026. Il piemontese ha 22 anni: in questo sport, dove l’esperienza conta molto, è quasi un bambino. Domani dovrà disputare due manche solide.

Mattia Gaspari (skeleton), 6,5: la top15 sembra ormai in cassaforte, ma potrebbe anche recuperare qualche posizione. E’ tornato su buoni livelli dopo la rottura al tendine d’Achille.

Daniel Grassl (pattinaggio artistico), 8,5: frantuma i record italiani del libero e del punteggio totale, ottenendo una storica settima posizione a soli 15 punti dal podio. Solo tre pattinatori hanno fatto meglio di lui nel libero. Oggi è entrato in una nuova dimensione: tra 4 anni dovrà essere una delle stelle azzurre nell’Olimpiade casalinga. Dopo l’addio di Carolina Kostner, l’Italia ha trovato un nuovo asso da giocare oltre i confini continentali.

Matteo Rizzo (pattinaggio artistico), 6: il 16° posto finale non può soddisfarlo. Non è stata una stagione facile, ma avrà modo di riscattarsi. Il settore maschile italiano è in grande salute.

Christof Innerhofer (sci alpino), 6: partecipa per onor di firma alla combinata e chiude decimo. Una competizione, va detto, di livello modestissimo, forse la peggiore dell’intera Olimpiade. L’azzurro non ha sciato bene in discesa, in slalom non poteva fare di più che arrivare al traguardo: chiude a 4″37 dal vincitore Johannes Strolz.

Omar Visintin (snowboardcross), 9: due mesi fa esatti aveva il gesso dopo l’infortunio al gomito sinistro, oggi si mette al collo un’insperata medaglia di bronzo. Ha ragione quando afferma “le prime due Olimpiadi ero favorito, oggi un po’ meno“. Non è un caso: spesso gli azzurri brillano più da outsider che con addosso la pressione del dover vincere a tutti i costi. Le prime due posizioni erano fuori portata, ha ottenuto il massimo possibile. Ora dovrà alzare l’asticella in vista della gara mista a coppie con Michela Moioli.

Tommaso Leoni (snowboardcross), 8: Leoni di nome e di fatto. Si batte veramente con ardore, raggiunge la semifinale e per poco non riesce ad inserirsi nella lotta per le medaglie. Bravissimo.

Lorenzo Sommariva (snowboardcross), 5: cade in maniera ingenua e viene eliminato agli ottavi di finale. La pista era adatta alle sue caratteristiche: Visintin gli ha strappato il posto per la gara a coppie mista.

Filippo Ferrari (snowboardcross), senza voto: cade nel corso delle qualificazioni e non disputa la fase ad eliminazione diretta.

Italia curling, 6: non aspettiamoci l’oro anche dalla Nazionale maschile, non sarebbe corretto. In questo torneo tre squadre sono un gradino sopra tutte: Canada, Svezia e Gran Bretagna. Alle loro spalle uno stuolo di compagini in lotta per il quarto posto che consente l’accesso alla semifinale. Ed era proprio questo l’obiettivo dell’Italia: provare a giocarsi un posto in semifinale, ben sapendo che servirà un’impresa. Oggi gli azzurri hanno lottato alla pari con la Gran Bretagna per sette end, salvo sbagliare qualcosa di troppo nel finale e perdere per 5-7.

Anna Comarella (sci di fondo), 6: la migliore delle azzurre nella 15 km, riesce almeno ad entrare nelle top30. La crescita di questa ragazza si è arrestata, purtroppo alle nostre latitudini non è una novità.

Caterina Ganz, Martina Di Centa e Lucia Scardoni (sci di fondo), 5: disputano una gara praticamente in fotocopia, tutte tra la 35ma e la 38ma posizione e con un ritardo di poco superiore ai 3 minuti rispetto alla vetta.

Francesca Lollobrigida (speed skating), 8,5: impressionante, si migliora di 13 secondi e sfiora una medaglia che sembrava impossibile nei 5000 metri. E’ entrata definitivamente in una nuova dimensione. I 31 anni non devono spaventare: in questo sport l’esperienza conta molto, inoltre la romana si trova in una fase decisamente ascendente della carriera, il suo fisico non è per niente logoro. Tutto questo per dire che a Milano-Cortina 2026 non solo sarà ancora competitiva, ma potrebbe ulteriormente alzare l’asticella. Intanto c’è ancora una mass start da disputare qui a Pechino…

Italia Team Relay (slittino): con tutto il rispetto per il bravo Leon Felderer, l’Italia schierava la riserva della riserva nel singolo maschile a causa del Covid. In queste condizioni la medaglia era oggettivamente fuori portata. Un vero peccato, perché con Dominik Fischnaller ce la saremmo giocata per il bronzo. Comunque Andrea Voetter, Felderer ed il doppio Rieder-Kainzwaldner non hanno sfigurato, chiudendo in quinta posizione. Più di così non si poteva fare.

Foto: Lapresse

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