Curling

Olimpiadi, pagelle Italia 6 febbraio: finalmente Fischnaller! Ghiotto non brilla, sorpresa Lauzi

Pubblicato

il

PAGELLE ITALIA OLIMPIADI DOMENICA 6 FEBBRAIO 

Lara Naki Gutmann (pattinaggio artistico), 5,5: non sfigura, ma non va neppure oltre i propri limiti. L’Italia resta così fuori dalla finale del team event. Dal ritiro di Carolina Kostner, nel singolo donne si è creata una vera e propria voragine.

Emiliano Lauzi (snowboard), 8,5: l’accesso alla finale dello slopestyle era tutt’altro che semplice, riesce ad agguantarla con un eccellente settimo punteggio. Finalmente l’Italia inizia a farsi vedere anche in queste specialità acrobatiche, troppo a lungo e colpevolmente ignorate.

Stefania Constantini e Amos Mosaner (curling), 9: estasianti. Battono anche Cina e Svezia, pur giocando un pizzico deconcentrati rispetto alle prime apparizioni: inevitabile con la qualificazione già in cassaforte. Vincono il round robin con un turno d’anticipo e domani si giocheranno la semifinale. Ripetiamo: gli azzurri non devono avere paura di nessuno e possono tutto.

Francesco De Fabiani (sci di fondo), 7: il podio era fuori portata, ma l’ottavo posto nello skiathlon, specialità dove non ha mai particolarmente brillato, lascia ben sperare soprattutto in vista della team sprint con Federico Pellegrino. Il tracciato così duro fa sì che il valdostano potrebbe fare un pensierino anche ad una sprint individuale da protagonista.

Paolo Ventura (sci di fondo), 5,5: l’obiettivo era la top30, conclude 34°. Si toglie la soddisfazione di mettersi alle spalle un certo Johannes Hoesflot Klaebo, oggi alla deriva.

Giandomenico Salvadori (sci di fondo), 3: penultimo a 10 minuti dal vincitore. Pessime notizie anche in vista della staffetta, dove non è sicuro di venire schierato, anzi.

Davide Ghiotto (speed skating), 6: un pensierino al podio dei 5000 metri lo aveva fatto, ma chiude ottavo e ben distante dalle prime posizioni. La forma non sembra quella dei giorni migliori, non buone indicazioni in vista dei 10000 metri, sulla carta la gara a lui più congeniale.

Michele Malfatti (speed skating), 6: senza infamia e senza lode, chiude in top15 e si migliora di 3″ rispetto agli ultimi Europei.

Andrea Giovannini (speed skating), 3: ultimo con un tempo oggettivamente molto modesto. La condizione non induce all’ottimismo in vista del team pursuit. E se avesse puntato tutto sulla mass start che si svolgerà a fine Olimpiadi?

Giovanni Bresadola (salto con gli sci), 5,5: manca l’accesso alla top30 che sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ci riproverà nella gara dal trampolino grande.

Dominik Fischnaller (slittino), 9: per salire sul podio alle Olimpiadi è meglio disputare quattro manche buone piuttosto che tre eccellenti ed una pessima. E’ quello che ha fatto l’altoatesino, finalmente a medaglia dopo l’atroce beffa di quattro anni fa, quando mancò il bronzo per 2 millesimi. Oggi i primi due posti erano fuori portata, ma tra 4 anni sul budello di casa…

Leon Felderer (slittino), 7: all’Italia serviva un nome nuovo nel singolo maschile da affiancare ai maturi cugini Fischnaller. Questo ragazzo cresce giorno dopo giorno e debuttare alle Olimpiadi con un undicesimo posto lascia ben sperare.

Foto: Lapresse

Exit mobile version