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Pattinaggio artistico, caso Valieva: la RUSADA mette sotto indagine il team della pattinatrice

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Giornata oltremodo convulsa nel mondo del pattinaggio di figura dopo la conferma della positività della stella russa Kamila Valieva all’interno dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. A seguito della lunga nota dell’ITA, diramata nella primissima mattinata di venerdì 11 febbraio contenente la conferma delle indiscrezioni emerse nelle ultime ore, a conclusione di uno dei giorni più tesi della storia recente della disciplina è arrivato un altro, importante, comunicato stampa, stavolta della RUSADA, ovvero l’agenzia antidoping russa.

La sezione più importante del messaggio è contenuto nelle battute finali, in cui si formalizza l’inizio di un’indagine verso il team della pattinatrice che, essendo minorenne, viene considerata come persona protetta: “A causa del fatto che l’atleta è minorenne, e in conformità con la clausola 1.3.1 del CAO e l’articolo 20.5.12 del Codice – si legge – RAA RUSADA ha avviato un’indagine sul team dell’atleta. Lo scopo di questa indagine è quello di identificare tutte le circostanze di una possibile violazione del regolamento antidoping nell’interesse di una persona protetta.

Tuttavia è importante anche riportare quanto scritto nel corpo centrale del comunicato, in cui si ripercorre nuovamente in modo minuzioso quanto successo, a partire dal 25 dicembre, il giorno del test effettuato durante i Campionati Nazionali a San Pietroburgo: “Durante la pianificazione dei test degli atleti candidati alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, l’agenzia è stata guidata dalle raccomandazioni ricevute dal panel di esperti dell’International Testing Agency (ITA). Nell’ambito del Campionato russo di pattinaggio di figura a San Pietroburgo (25 dicembre 2021), gli atleti partecipanti alla competizione sono stati testati. I campioni di doping sono stati analizzati presso il Laboratorio antidoping di Stoccolma, accreditato dall’Agenzia mondiale antidoping. Le informazioni sul risultato dell’analisi del campione dell’atleta sono state ricevute da RAA RUSADA il 07 febbraio 2022. Secondo i dati inviati dal laboratorio a RAA RUSADA, il motivo dei ritardi nell’analisi e nella segnalazione da parte del laboratorio era un’altra ondata di COVID-19“.

Pattinaggio artistico, caso Valieva: un focolaio di covid-19 dietro il ritardo del laboratorio di Stoccolma

Infine dunque l’Agenzia russa ha illustrato come sono andate le cose dopo la notifica del caso, reazioni comprese: “Dopo che l’agenzia ha ricevuto una segnalazione dal laboratorio, l’atleta è stata informata della possibile violazione del regolamento antidoping e dei suoi diritti; inoltre è stata temporaneamente sospesa dalla partecipazione a competizioni e altre attività sportive (come previsto dal Regolamento Antidoping All-Russian) .A seguito della ricezione da parte dell’Agenzia di una richiesta dai rappresentanti dell’atleta, il 09 febbraio 2022 si è tenuta una riunione del Comitato Disciplinare Antidoping (DAC). Lo stesso giorno, la DAC ha deciso di revocare la sospensione provvisoria, che è stata notificata all’atleta e alle organizzazioni antidoping competenti: Federazione russa di pattinaggio di figura, Unione internazionale di pattinaggio, WADA, CIO e ITA. Si ricorda che DAC è un organismo indipendente nelle sue attività operative, creato per condurre audizioni e prendere una decisione su una possibile violazione delle regole. RAA RUSADA non ha il diritto di influenzare le decisioni prese dal comitato“.

Il destino della pattinatrice, al centro di una violentissima e ingiustificabile shitstorm su tutti i social network, verrà quindi deciso dalla Corte Suprema dello Sport prima del 15 febbraio, orario di inizio della gara individuale femminile.

Foto: LaPresse

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