Il peso del caso doping spinge Kamila Valieva già dal podio. La favorita assoluta della vigilia, visibilmente provata dalla tempesta mediatica che l’ha vista coinvolta negli ultimi dieci giorni, non ha retto la tensione piazzandosi al quarto posto nella specialità individuale femminile di pattinaggio artistico alle Olimpiadi d Pechino 2022 a causa di un libero viziato da davvero troppe sbavature.
La fuoriclasse di Kazan, irriconoscibile sul ghiaccio, è apparsa fin da subito terribilmente contratta e tesa, motivo che l’ha indotta a eseguire un quadruplo salchow molto tirato, per poi sporcare il triplo axel e i due quadrupli toeloop, il primo viziato da un arrivo scomposto, il secondo fuori asse realizzato con caduta, errori con cui si è potuta accontentare sciogliendosi in lacrime soltanto di 141.93 (73.31, 70.62) per 224.09. Una performance impensabile in fase di pronostico ma purtroppo prevedibile nelle ultime ore: il tormento da parte di tutti gli organi di informazione (Stati Uniti in primis), le critiche degli altri concorrenti (e di quelli provenienti da altre discipline) e la shitstorm sui social, avrebbero abbattuto probabilmente anche l’incredibile Hulk.
Passando alla note liete, a conquistare la medaglia d’oro è stata una semplicemente meravigliosa Anna Shcherbakova, la quale si è dimostrata per l’ennesima volta in carriera la più forte da un punto di vista mentale e psicologico; la moscovita ha trovato il successo non rischiando l’ostico quadruplo lutz ma proponendo due quadrupli flip, di cui il primo agganciato al triplo toeloop, e prendendo in largo snocciolando in zona bonus la proficua combinazione triplo lutz/triplo rittberger, raggiungendo quindi 175.75 (100.49, 75.26) per 255.95, frutto anche del miglior riscontro nelle componenti del programma.
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Prova molto solida anche per Alexandra Trusova, audace nel proporre una performance costellata da addirittura cinque salti da quattro giri di rotazione, ovvero un flip (redarguito con la chiamata di filo d’entrata non chiaro), un salchow, un toeloop e due lutz in zona bonus, di cui uno in catena con il triplo toeloop ottenendo l’argento con 177.13 (106.16, 70.97) per 251.73.
Nota di merito per la nipponica Kaori Sakamoto, perfetta anche nel segmento più lungo grazie a una programma dal classico layout composto da due doppi axel e sette tripli, impreziosito dalla migliore pattinata del lotto e dalla chicca stilistica più fascinosa di tutta la rassegna a cinque cerchi, ovvero il triplo rittberger eseguito senza soluzione di continuità dopo una conturbante sequenza coreografica. Approfittando dunque del blackout della favorita Valieva, la nativa di Kobe ha raccolto una impensabile medaglia di bronzo con 153.29 (78.90, 74.90) per 233.13, nuovo primato personale decisamente significativo in quanto realizzato senza l’ausilio di quadrupli o tripli axel.
CLASSIFICA FINALE SHORT PROGRAM INDIVIDUALE FEMMINILE
Foto: LaPresse