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Pattinaggio artistico, Lara Naki Gutmann: “A Pechino 2022 obiettivo programma il più pulito possibile, Olimpiadi sempre state il mio sogno”

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Un sogno che si realizza. Non sta più nella pelle Lara Naki Gutmann, atleta della Nazionale di pattinaggio artistico pronta ad affrontare il team event di Pechino 2022, in partenza al Capital Indoor Stadium venerdì notte a partire dalle ore 2:55.

La pattinatrice delle Fiamme Oro seguita da Gabriele Minchio si presenterà nel ghiaccio della Capitale cinese dopo aver conquistato con merito la leadership del movimento femminile italiano, grazie a una buona tecnica e, soprattutto, una supremazia oggettiva in termini di componenti del programma.

Un fattore che ha premiato l’azzurra, spingendola a partecipare a competizioni internazionali blasonate come il World Team Trophy, la rassegna iridata di Stoccolma e i Campionati Europei di Graz 2019 e Tallinn 2021, ottenendo proprio in quest’ultimo caso la sedicesima posizione.

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Abbiamo contattato Lara Naki Gutmann pochi giorni prima del suo debutto olimpico, cercando di catturare le sue sensazioni in vista del suo atteso debutto.

Lara, sei reduce da un buon Europeo dove hai conquistato la sedicesima piazza dopo uno short difficile. Qual è il tuo bilancio?

Mi è dispiaciuto quell’errore tecnico nel corto perché ero pronta a fare un buon programma, questo mi ha un po’ penalizzata anche nel punteggio del libero. Sono comunque soddisfatta di come ho pattinato nel segmento più lungo e di come ho combattuto. Il punteggio non è stato altissimo ma ho fatto il decimo tecnico, un buon risultato di cui sono contenta“.

Tra l’altro ti sei presa la leadership del movimento femminile italiano in un momento molto difficile, culminato con il Nebelhorn Trophy dove è svanita la qualifica olimpica nella prova individuale. Com’è stato il periodo dopo quella gara?

Subito dopo è stata dura, per me chiaramente è stata una delusione non staccare il pass per così pochi punti; successivamente allenarmi non è stato quindi semplice, però avere avuto la possibilità di partecipare alla tappa del Grand Prix di Torino mi ha sicuramente dato una spinta in più per tornare ad allenarmi bene. L’obiettivo dei Nazionali mi ha dato poi un’altra spinta, lo stimolo di riconfermarmi e quest’anno c’erano tante atlete bravissime un po’ come l’anno scorso. Ma nella stagione passata il titolo è arrivato un po’ senza cercarlo, avevo avuto un infortunio, era stato tutto difficile con il lockdown. Quest’anno era invece il mio obiettivo e mi ha dato la carica per proseguire il lavoro in vista degli Europei“.

Adesso nella gara a squadre tra l’altro ti confronterai con avversarie di primissimo piano, di fatto le migliori che ci sono in circolazione. Sei elettrizzata dall’idea?

Tantissimo, a me piace anche solo condividere il ghiaccio con loro durante gli allenamenti, mi carica tantissimo e mi aiuta a dare il meglio“.

Ti sei posta obiettivi per la tua prima Olimpiade?

L’obiettivo è fare un programma il più pulito possibile, fare quello che so fare e migliorare i miei punteggi a livello internazionale; sono contenta di poter rappresentare l’Italia anche se solo al Team Event. Lavorerò bene per aiutare la mia squadra“.

Cosa puoi dirci della tua strategia? Pensi di inserire la combinazione triplo-triplo?

Tecnicamente punto alla combinazione, ho provato anche a inizio stagione anche se poi abbiamo virato un po’ più su delle performance pulite. La nostra strategia è vedere come va, se va bene si prova, perché comunque la so fare e si fa. Se la percentuale è più bassa cambieremo le carte. Nelle prossime gare si lavora per quello e per aumentare il livello tecnico nei programmi”.

Un sogno che finalmente si sta realizzando. Come ti senti?

Sono strafelice, andare alle Olimpiadi è sempre stato il mio sogno. Anche solo il fatto di fare la cerimonia d’apertura e partecipare al team event per me sarà pazzesco. Io ho iniziato a pattinare guardando le Olimpiadi, mi sono preparata  a questo evento evitando quanto più possibile i contatti. Ho preso anche una casa per stare da sola, i miei lavorano e volevo evitare qualsiasi tipo di problema per il terrore di risultare positiva al Covid-19. Lì l’adrenalina sarà pazzesca. 

Accennavi alla prima Olimpiade, qual è il tuo primo ricordo?

Torino 2006, avevo tre anni e mezzo. Tutto è partito da lì“.

Foto: Valerio Origo

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