Seguici su

Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, le pagelle degli azzurri alle Olimpiadi: Grassl e Guignard-Fabbri monumentali, carenti Della Monica-Guarise

Pubblicato

il

Le Olimpiadi di Pechino 2022, per ciò che concerne il pattinaggio artistico, sono andate in archivio con un bilancio discreto in casa Italia. Gli azzurri infatti, togliendo il singolo femminile dove non era presente nessun atleta, hanno conquistato un posto in top 5 in due specialità su tre, confermando una solidità importante e dimostrando di essere la seconda forza europea dopo la Russia.

Ma come sono andati nello specifico i nostri ragazzi? Benissimo nel caso del singolo maschile e della danza sul ghiaccio, un po’ meno sul versante coppie d’artistico dove, appunto, è mancato un piazzamento di lusso almeno tra le prime dieci posizioni. Ma scopriamo i nostri voti nel dettaglio.

 LE PAGELLE DEGLI AZZURRI DI PATTINAGGIO ARTISTICO A PECHINO 2022

LARA NAKI GUTMANN:

Non era facile per l’azzurra presentarsi a Pechino solo per il team event dopo aver mancato l’opportunità di staccare il pass per la prova individuale al Nebelhorn Trophy. Decide, visto le possibilità di qualificazione della squadra per il libero ridotte a un lumicino già in partenza, di godersi il momento, andando sul sicuro con la combinazione triplo lutz/doppio toeloop. Colpisce come sempre per la sua qualità di pattinaggio, caratteristica apprezzata in toto da tutti gli addetti ai lavori presenti in loco. Un debutto sufficiente.

MATTEO RIZZO:

Un’Olimpiade difficile quella di Matteo, contrassegnata da uno short program positivo e da un libero complicato dove, a causa di un paio di errori rocamboleschi, è stato costretto a cambiare tecnicamente spartito in corsa improvvisando qui e lì per non poter incorrere a penalità. La sua qualità negli elementi è indiscutibile, il prossimo quadriennio sarà quella della maturità. Bene.

DANIEL GRASSL: 10

Solo applausi per il Principe di Merano, arrivato a conquistare addirittura la quinta posizione al debutto assoluto in una rassegna a cinque cerchi. Un risultato meritatissimo, arrivato grazie a un free program di altissimo profilo caratterizzato dall’esecuzione di tre salti quadrupli – lutz, flip e rittberger combinato con euler/triplo salchow – e da una crescita molto importante sul lato artistico. Ha fatto di più di quello che gli si chiedeva alla vigilia. Eccezionale.

CHARLENE GUIGNARD-MARCO FABBRI:

Standing ovation per i nostri danzatori, abilissimi ad acchiappare in volata addirittura una top 5 totalmente insperata in fase di pronostico. Malgrado una rhythm dance viziata da un piccolo problemino nel pattern di blues, gli azzurri hanno dimostrato per l’ennesima volta il loro oggettivo talento, confezionando un libero di meravigliosa bellezza, impreziosito da un elemento diventato culto: il sollevamento stazionario che diventa rotazionale, difficoltà che ha fatto il pieno nel GOE. Semplicemente monumentali.

REBECCA GHILARDI-FILIPPO AMBROSINI: 7-

Bravissimi a riprendersi dopo uno short difficile, addirittura sporcato da due cadute. Rebecca e Filippo, coppia d’artistico al debutto, con il libero hanno confermato uno stato di forma importante e una condizione realizzativa in forte crescita, arrivata dopo tante annate sportive in ombra nel momento che conta, quello del passaggio di testimone: gli azzurri infatti dall’anno prossimo, se non ci saranno ripensamenti da parte di Della Monica-Guarise, diventeranno la coppia di riferimento del nostro panorama. Sembrano pronti per accogliere questa responsabilità.

NICOLE DELLA MONICA-MATTEO GUARISE: 5½ 

Tanti errori hanno messo in crisi la solidità di Nicole e Matteo, apparsi comunque molto veloci rispetto alle altre uscite, aspetto messo in risalto soprattutto negli elementi di coppia e individuabile in pochi altri team in gara. Tuttavia le ripetute sbavature negli elementi di salto in parallelo e nei lanciati non hanno fatto altro che spingere gli azzurri fuori dalla top 10, un risultato decisamente al di sotto delle aspettative che non cancella però le pagine di storia scritte dai nostri negli ultimi otto anni. E non è ancora finita. Ai Mondiali di Montpellier, per l’ultimo atto, potranno riscattarsi e chiudere in bellezza la loro carriera.

Foto: LaPresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità