Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, Pechino 2022: il caso Kamila Valieva punto per punto

Pubblicato

il

L’accusa di doping alla fuoriclasse russa Kamila Valieva, confermata dall’ITA attraverso un comunicato ufficiale diramato venerdì 11 febbraio, ha creato un vero e proprio terremoto non solo nel mondo del pattinaggio artistico ma in tutto l’asset dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. Il caso infatti è forse il più delicato della storia recente, in quanto coinvolge come sappiamo un’atleta minorenne, dunque considerata dal Codice Mondiale Antidoping a tutti gli effetti come “persona protetta“.

Ma come siamo arrivati a questa situazione? Quali sono state le fasi salienti di questa storia ancora in divenire? Ripercorriamo la vicenda in otto, sintetici, punti, utili a chiarire più possibile quanto successo negli scorsi giorni.

1. IL TEAM EVENT E LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE RINVIATA

La prima prova di pattinaggio artistico a Pechino 2022 è stata quella del team event, cominciata il 4 e terminata il 7 febbraio. Nella squadra russa è presente anche Kamila Valieva, la quale vince insieme ai propri compagni la medaglia d’oro, regolando con margine gli Stati Uniti e il Giappone. La Cerimonia di premiazione però, prevista per l’8 febbraio, viene posticipata al giorno successivo, salvo poi essere nuovamente rinviata a data da destinarsi.

Pattinaggio artistico, Pechino 2022: la Russia chiede di non revocare l’oro nella gara a squadre

2. IL GIALLO DELL’ATTESA 

La vicenda riguardante il rinvio della Cerimonia diventa un vero e proprio giallo, tanto da pensare che potesse rientrare in qualche modo il caso di Vincent Zhou, il quale è risultato positivo al covid-19 dopo il programma libero e, forse, sul punto di negativizzarsi per poter partecipare al rito. Per più di ventiquattro ore si brancola nel buio, con secchi “No comment” da parte delle autorità competenti, impossibilitati a comunicare delle notizie certe per non precisate “ragioni di tipo legale“. Mark Adams, portavoce del CIO, si limiterà a ribadire soltanto dell’esistenza di un confronto continuo tra il Comitato Olimpico Internazionale e l’International Skating Union per poter concludere la vicenda.

3. LO SCOOP DI INSIDETHEGAMES

A dare uno scossone al caso è stata mercoledì 10 febbraio la testata britannica Insidethegames, rivelando inizialmente che il motivo del rinvio era legato a un caso di positività al doping di un membro della squadra Nazionale Russa, con un test effettuato prima dei Giochi. Poche ore dopo la notizia è arrivata la svolta: il membro che ha fallito il test è l’unico della spedizione a essere ancora molto lontano a raggiungere la maggiore età, quindi Kamila Valieva.

4. VENTIQUATTRO ORE DI SILENZIO PRIMA DELLA CONFERMA

L’indiscrezione lanciata da insidethegames ha suscitato, come prevedibile, un clamore mediatico non indifferente, con la stampa statunitense in prima linea lanciata sul caso. Intanto, tra il silenzio della autorità, la pattinatrice ha proseguito i suoi allenamenti in vista delle prova individuale pianificata il 15 e il 17 febbraio. La prima conferma ufficiale è arrivata solo nella mattina italiana di venerdì 11 febbraio con un comunicato ufficiale dell’ITA (International Testing Agency) che ha spiegato nel dettaglio l’accaduto.

5. LA NOTA DELL’INTERNATIONAL TESTING AGENCY (ITA)

L’ITA nella nota ripercorre tutta la vicenda confermando i rapporti secondo cui Kamila Valieva il 25 dicembre scorso (data dei Campionati Nazionali Russi) è risultata positiva a una sostanza vietata, la trimetazidina. Il test, effettuato dalla RUSADA (agenzia antidoping russa) è stato analizzato da un laboratorio di Stoccolma accreditato dalla WADA (agenzia antidoping internazionale) solo l’8 febbraio, esattamente il giorno della Cerimonia di Premiazione del team event, motivo che ha spinto gli organi competenti al rinvio della Cerimonia.

6. LA BATTAGLIA LEGALE 

Già l”8 febbraio la RUSADA ha decretato un’immediata sospensione provvisoria dell’atleta. Ma il giorno successivo, il 9 febbraio, è stato accolto un ricorso presentato da Kamila Valieva alla Commissione disciplinare antidoping, sempre facente parte della RUSADA; le motivazioni della revoca non sono state però ancora rese note.
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), a quanto sembra irritato per il fatto, ha esercitato il suo diritto di far impugnare la decisione presso la CAS, Corte Arbitrale dello Sport. Visto l’imminente inizio della gara femminile il CIO ha fatto questa determinata scelta senza aspettare la pubblicazione delle motivazioni depositate dalla RUSADA, in quanto ha ritenuto necessario arrivare a una decisione prima del 15 febbraio, giorno del primo segmento (short program).

7. LA DIFESA DELLA RUSSIA

La Russia intanto, qualche ora dopo la nota dell’ITA, ha diramato un lungo comunicato spiegando in modo esaustivo la propria posizione: “Considerato che il campione positivo dell’atleta non è stato prelevato durante i Giochi olimpici — si legge — i risultati dell’atleta e i risultati dell’evento a squadre durante i Giochi non sono soggetti a revisione automatica. Stiamo adottando misure globali per proteggere i diritti e gli interessi dei membri del team ROC e per mantenere la medaglia d’oro olimpica vinta in una competizione leale. Il ROC è certo inoltre che verrà condotta un’indagine completa per determinare tutte le circostanze legali e di fatto pertinenti di ciò che è accaduto.

IL ROC ha quindi giustificato il suo procedimento, da alcuni osservatori considerato irrituale: […] L’atleta ha superato ripetutamente i test antidoping prima e dopo il 25 dicembre 2021, anche a Pechino durante il torneo di pattinaggio artistico. Tutti i risultati sono risultati negativi. Lo stato di sospensione provvisoria implicava che l’atleta dall’8 febbraio 2022 non aveva il diritto di partecipare a competizioni russe e internazionali fino sentenza finale nel suo caso. Per proteggere i diritti e gli interessi dell’atleta sono stati coinvolti avvocati qualificati, che forniscono all’atleta tutta l’assistenza legale necessaria. In conformità con le Regole Antidoping Russe e il Codice Mondiale Antidoping, l’atleta ha chiesto alla RAA RUSADA di tenere un’udienza accelerata in merito alla sospensione provvisoria a lei applicata. Le udienze si sono svolte il 9 febbraio 2022. A seguito degli esiti delle udienze, la Commissione Disciplinare di RAA RUSADA ha annullato la sospensione temporanea applicata all’Atleta. La decisione è entrata in vigore immediatamente. Conformemente alle Regole Antidoping Russe e al Codice Mondiale Antidoping, la decisione del Comitato Disciplinare Antidoping della RAA RUSADA di revocare una sospensione provvisoria può essere impugnata dalle parti interessate alla Corte Arbitrale dello Sport a Losanna (CAS). Quindi, allo stato attuale, Kamila Valieva ha il diritto di allenarsi e prendere parte alle competizioni integralmente senza restrizioni, a meno che il Tribunale Arbitrale dello Sport non prenda una decisione diversa in merito al suo status in relazione ai Giochi Olimpici. In ogni caso, nel merito di un’eventuale violazione antidoping, sarà condotta da RAA RUSADA un’indagine disciplinare secondo le modalità prescritte”.

8. LA SENTENZA 

La data della sentenza da parte della CAS non è ancora nota anche se, come già detto, arriverà certamente prima del 15 febbraio, giorno dello short program individuale femminile.

Foto: LaPresse

Exit mobile version