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Pattinaggio di figura, Pechino 2022: Guignard-Fabbri e la forza di essere una persona sola

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Spesso l’espressione “Un corpo e un’anima” è abusata. Eppure, ci sono le eccezioni. Una di queste è composta da Charlène Guignard-Marco Fabbri, coppia che ha appena conquistato una straordinaria quinta posizione nella danza sul ghiaccio alle Olimpiadi di Pechino 2022, raggiungendo la top 5 occupata in precedenza da pochi eletti, tra cui spicca la loro allenatrice, Barbara Fusar Poli, bronzo a Salt Lake City 2022 con Maurizio Margaglio.

Charlène e Marco infatti sono in possesso di una caratteristica speciale, assente in tutte gli altri team del circuito. Quella di essere, a tutti gli effetti, una persona sola. Il loro senso d’unione, fortissimo anche fuori dalla pista, trova la quadra perfetta durante le performance, creando un maestoso ibrido tra grazia artistica e superiorità tecnica pari a pochi altri danzatori neò mondo.

Una forza talmente grande da superare la fatica e il passare degli anni. Gli azzurri infatti, i più anziani del lotto, anche nella danza libera olimpica hanno sciorinato un pattinaggio leggero, fluido, d’esperienza, vissuto e prezioso, quasi fuori dal tempo, arricchito da due-tre elementi di splendida bellezza: dallo sliding movment, ampissimo e pregno di originalità, al sollevamento stazionario su un piede che diventa, a sorpresa, rotazionale, difficoltà oramai considerata un cult nell’ambiente.

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Mai pagati a sufficienza dalla giuria nell’ultimo quadriennio, gli azzurri in occasione della gara più importante hanno invece ricevuto le giuste valutazioni, superando in volata degli avversari sì competitivi come Stepanova-Bukin e Gilles-Poirier ma mai e poi mai così tanto fuori portata come dimostravano le classifiche in altre competizioni, tra tutte gli ultimi Europei di Tallinn con quel distacco, assurdo, di cinque punti dai russi.

E quando tutto dall’esterno sembra essere terminato, quando tutto sembra essere arrivato veramente al climax, ecco che i pattinatori confermano la loro scelta di non fermarsi, guardando già futuro, con l’obiettivo di proseguire ancora per qualche anno valutando stagione dopo stagione l’ipotesi Milano-Cortina 2026Perché quando si è in due per davvero, è tutto più semplice.

Foto: LaPresse

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