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Pechino 2022, il Ministro dello Sport coreano attacca la Cina per appropriazione culturale indebita durante la cerimonia d’apertura

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Dopo il boicottaggio diplomatico operato da Stati Uniti, Canada, Australia e diversi paesi europei non si placano i malanimi verso la rassegna olimpica Pechino 2022. Stavolta è stata la Corea del Sud, nazione ospitante della passata edizione a cinque cerchi, a schierarsi a muso duro contro la Cina per appropriazione culturale indebita come riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.

I funzionari sudcoreani non hanno gradito che durante la cerimonia di apertura un volontario indossasse il tipico hanbok, ovvero un abito tradizionale della cultura coreana, per mettere in evidenza i diversi gruppi etnici presenti all’interno della nazione ospitante.

Il Ministro dello sport Hwang Hee si è espresso in modo critico su tale scelta tirando in ballo anche le relazioni bilaterali: “Quando ti riferisci alle persone come a una minoranza, spesso significa che non si sono evolute in un paese sovrano. Siamo tra le 10 circa più grandi economie del mondo situate proprio accanto alla Cina, ciò potrebbe causare qualche malinteso in relazioni bilaterali altrimenti buone”.

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La Corea del Sud è stato l’ultimo paese asiatico a stabilire relazioni politiche con la Cina nel 1992, motivo per cui l’equilibrio diplomatico tra le due nazioni rimane tuttora traballante e non esente da rimproveri reciproci: nessuno dei due paesi infatti si tira indietro quando c’è da punzecchiare l’altro su questioni di tipo culturale, come dimostra la frecciata del Ministro coreano.

Foto: Lapresse

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