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Rugby, Sei Nazioni 2022: le favorite. Francia e Inghilterra in pole, ma attenti all’Irlanda

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Parte sabato pomeriggio da Dublino il Guinness Sei Nazioni 2022 e l’edizione di quest’anno promette di essere equilibratissimo, con tre squadre che appaiono favorite per la vittoria finale, ma altre due che potrebbero regalare sorprese. Fuori dai giochi, infatti, appare solo l’Italia che punterà a conquistare almeno un successo dopo 32 sconfitte consecutive nel torneo.

I bookmaker italiani mettono al primo posto la Francia e la squadra di Fabien Galthié non può non mirare alla vittoria finale dopo i due secondi posti conquistati nel 2020 e 2021. I transalpini hanno una squadra giovanissima, ma ormai esperta, e una serie di talenti – a partire da Antoine Dupont e Romain Ntamack – che possono battere chiunque. Lo sanno gli All Blacks, sconfitti a novembre, e la Francia è la squadra da battere.

Alle sue spalle c’è l’Inghilterra, che deve vendicare il quinto posto di un anno fa. Da allora, però, Eddie Jones sembra aver trovato la quadra e arriva da un novembre di altissimo livello, con le vittorie su Sudafrica e Australia. L’Inghilterra, però, arriva al torneo con molti dubbi a causa di infortuni (in primis Owen Farrell, il numero 10 titolare) e positività al Covid. Riuscirà Eddie Jones a ovviare alle assenze e vincere il torneo?

Tra le favorite rientra anche l’Irlanda, abbonata negli ultimi anni al terzo posto nel torneo e che vuole migliorare quest’anno. Gli irlandesi sono alle prese da anni con il ricambio generazionale, hanno una formazione che è un interessante mix tra grande esperienza, vedi l’immortale Jonathan Sexton, e giovani talenti. A novembre sono arrivate le vittorie su All Blacks e Argentina che hanno aiutato a far salire le quotazioni della squadra di Andy Farrell. Non sono i favoriti numeri uno, ma mai dire mai.

I campioni in carica del Galles arrivano al torneo con mille dubbi. A novembre sono arrivate vittorie interessanti con Fiji e Australia e un ko di misura con il Sudafrica, ma Wayne Pivac ha una rosa con tantissime assenze. George North, Taulupe Faletau, Justin Tipuric, Ken Owens, Josh Navidi, Alun Wyn Jones, James Botham, Leigh Halfpenny, Josh Macleod, Dan Lydiate e Rhodri Jones. Pezzi da novanta e questo significa una rosa particolarmente giovane per il Galles. Che rischia di pagare a caro prezzo l’inesperienza, ma che potrebbe puntare proprio sull’entusiasmo dei più giovani per ribaltare i pronostici che li vedono fuori dalla corsa per il titolo.

Infine la Scozia. Sempre considerata una outsider, la squadra scozzese non ha i nomi e i numeri di Francia o Inghilterra, non ha la solidità dell’Irlanda, né il pedigree dell’ultimo ventennio del Galles, ma è una squadra che non può venir sottovalutata. A novembre ha saputo battere l’Australia, ma dovrà giocare tre partite in trasferta e questo potrebbe essere decisivo nella corsa al titolo dei britannici.

Foto: Yoann Cambefort/DPPI – LPS

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