Salto con gli sci
Salto con gli sci, l’Italia si presenta a Pechino 2022 da comprimaria e con ambizioni limitate
Il salto con gli sci è una delle quattro discipline in cui l’Italia non ha mai vinto una medaglia ai Giochi olimpici. Il digiuno è destinato a proseguire anche oltre Pechino 2022, poiché nessun azzurro si presenterà in Cina con l’ambizione di salire sul podio. Anzi, per la verità il contingente del Bel Paese nel Zhōngguó sarà ridotto ai minimi termini, in quanto verranno sfruttati solamente due dei cinque pettorali guadagnati sul campo.
Alla luce del percorso di qualificazione, l’Italia avrebbe avuto diritto a iscrivere tre uomini e due donne. Cionondimeno, si è subito deciso di rinunciare a una quota in campo maschile. Dopo qualche giorno, si è optato per un ulteriore dimezzamento della spedizione. In tal senso, hanno sicuramente giocato un ruolo fondamentale dinamiche relative al Covid-19, leggasi contagio e/o assenza di vaccinazione, divenuta obbligatoria in ambito Fisi per poter praticare attività agonistica a livello internazionale.
Solo così si può spiegare l’assenza di Lara Malsiner e Alex Insam. In particolare, è una disdetta proprio la mancata presenza della ventunenne altoatesina. Senza la gardenese, viene meno la principale possibilità di ottenere un piazzamento di rilievo per l’intero movimento. L’azzurra avrebbe ambito a chiudere la gara individuale femminile nelle prime venti posizioni, provando eventualmente a entrare nelle migliori quindici se tutto fosse girato per il verso giusto. Il ventiquattrenne suo conterraneo avrebbe invece potuto puntare a ottenere un platonico risultato nella top-40.
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Peraltro la combinazione della doppia assenza, unita agli esegui numeri del movimento italiano, ha spinto la direzione agonistica a rinunciare alla prova a squadre miste. Gli unici sostituti possibili sarebbero infatti stati Francesco Cecon tra i maschi, piuttosto che una tra Martina Zanitzer e Martina Ambrosi tra le donne. Risultati alla mano, si è ritenuto che nessuno di questi saltatori avesse un livello tale da giustificare una convocazione per Pechino.
D’altronde, schierando il quartetto tipo, l’Italia avrebbe anche potuto pensare di giocarsi la qualificazione alla serie finale del mixed team event. Certo, sette Paesi sarebbero stati fuori portata; inoltre battere Finlandia, Canada e Repubblica Ceca per conquistare l’ottavo posto non sarebbe stato banale. Però, con l’aiuto della buona sorte, non sarebbe stato neppure impossibile. Invece, senza Lara Malsiner, la compagine azzurra si sarebbe trovata nell’umiliante situazione di dover difendere l’undicesima e penultima piazza dall’assalto della Cina padrona di casa. Si è pertanto preferito evitare l’imbarazzante rischio di chiudere ultimi.
Dunque l’Italia andrà a Pechino 2022 con un uomo e una donna. Per Giovanni Bresadola l’obiettivo minimo sarà quello di chiudere nelle prime quaranta posizioni entrambe le gare individuali. Il traguardo massimo, invece, sarà rappresentato dalla qualificazione alla seconda serie, entrando così tra i migliori 30. Jessica Malsiner, sorella minore di Lara, può avere la medesima ambizione nell’unica competizione femminile in programma. Proprio semplice non sarà, visto che il campo partenti della prova sarà di alto livello e battere dieci avversarie rischia di essere compito improbo per la teenager altoatesina. Già superare cinque contendenti e classificarsi nella top-35 andrebbe considerato un risultato da non disdegnare.
Foto: La Presse