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Scherma, Coppa del Mondo 2022: a Sochi una valanga di spadiste rinunciano agli assalti, anche l’Italia abbandona
Il conflitto tra Russia e Ucraina continua a ripercuotersi anche a livello sportivo e la scherma non si tira indietro. Il torneo individuale di Sochi (Russia) valevole per la Coppa del Mondo 2021-2022 subisce un numero spropositato di abbandoni ad opera delle spadiste di varie nazionali (azzurre comprese), chiaro segnale di disapprovazione nei riguardi degli stravolgimenti geopolitici attuali. Dopo una lunga pausa l’evento è stato cancellato prima delle semifinali.
La Federazione Italiana ha colto la volontà delle proprie atlete di rinunciare alla rassegna, organizzandosi per fare ritorno in patria il prima possibile: niente prova a squadre dunque, la solidarietà verso il paese ucraino ha avuto giustamente la precedenza. Sulla vicenda si è espresso anche il Presidente Federale Paolo Azzi:
“È evidente che la prova di Coppa del Mondo di spada femminile in corso a Sochi abbia perso tutto il suo significato tecnico e sportivo, sacrificato sull’altare della situazione internazionale. In questo momento la priorità della Federazione Italiana Scherma è garantire il rientro quanto prima della nostra delegazione, che abbiamo programmato con un volo in partenza questa sera”.
“Per questo non parteciperemo alla prova a squadre in programma domani. L’unico pensiero della FIS – prosegue il comunicato ripreso dalla Federscherma – che essendo partita per prendere parte alla competizione prima che la situazione precipitasse aveva regolarmente iscritto le proprie atlete alla gara individuale che si concluderà oggi, è diventato trovare quanto prima una soluzione per consentire il ritorno in Italia delle atlete e dello staff. Rientro programmato per stasera”.
Per onore di cronaca il contingente russo ha dominato le pedane lasciate vuote dalle avversarie, ma le sfide si sono interrotte alle semifinali: la gara non è stata considerata valida. Nonostante manchi una trionfatrice, sono andate in scena nell’arco del pomeriggio le proverbiali (ed in tal caso emblematiche) “Vittorie di Pirro” ad opera delle schermitrici russe.
Foto: Lapresse