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Scherma, Gigi Samele spiega i segreti del suo successo: “Testa, voglia di vincere e pilates”

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Luigi Samele è un ragazzo genuino e ricco di valori. Ci ha fatto emozionare durante le Olimpiadi di Tokyo 2020 con due medaglie d’argento nella sciabola (uno nella gara individuale e l’altro nella prova a squadre) e ora si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, dove ha spiegato i segreti dei suoi grandissimi risultati. 

“Ci devi stare con la testa. Puoi avere il miglior staff e fare il miglior allenamento ma devi avere una voglia di vincere che supera gli altri. La testa forte è l’unica condizione che serve. Subito dopo vengono allenatore e allenamento”, afferma Luigi.

L’allenamento per Samele è davvero fondamentale. L’azzurro ci tiene a descrivere meticolosamente la sua routine di allenamento generale nella parte iniziale di stagione: “Il mio allenatore spesso cambia: sono allenamenti simili ma mai uguali proprio per stimolarmi sempre. Off season si costruisce la base, quello che sarà lo zoccolo duro per affrontare la stagione. Direi un po’ più noioso perché c’è molta palestra, preparazione atletica e poca cura del dettaglio. Si risveglia il corpo dalla vacanza riossigenandolo anche con molto cardio”. Poi, una volta arrivati vicino alle gare, le cose cambiano: “Si perde la quantità per concentrarsi sulla qualità. Si limano i dettagli e le eventuali lacune. L’unica costante è sempre due pomeriggi a settimana di pilates”.

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Proprio il pilates è un’attività che sta molto a cuore al nativo di Foggia: “Il pilates serve e riequilibrare il corpo. Serve ad evitare gli infortuni. Si evita di cadere in nuove problematiche e si mantiene stabile la muscolatura. Io ho anche lavorato molto sul core oltre che su elasticità ed equilibrio. Quest’ultimo per lo sport che faccio è fondamentale. Continuerò a farlo anche quando smetterò di essere un atleta”.

Il mancato oro avrebbe magari potuto lasciare un pò di amaro in bocca, ma Gigi conosce bene l’importanza dell’accettazione dei risultati: “È molto bello sentire le storie dei grandi campioni che vincono sempre. Ma si deve capire invece la sconfitta fa parte del percorso; lo si deve fare attraverso un percorso con noi stessi ma anche con l’aiuto della famiglia e dell’allenatore. Iniziare una cosa pensando di vincere sempre implica avere una vita e una carriera piena di frustrazione. Alle Olimpiadi non tutti vincono le medaglie eppure tutti si sono allenati allo stesso modo”.

Samele poi lascia un attimo da parte la scherma per parlare di sé e delle sue virtuosità: “Io riconosco la mia personalità. Apprezzo la completa abnegazione di chi poi ottiene non dei semplici risultati ma dei record. Tuttavia quando ti viene tolto tutto per raggiungere un risultato quello diventa un’ossessione e a me le ossessioni non piacciono. Io ho bisogno di avere l’eccezione della pizza e della coca cola ogni tanto e per una volta non pensare al mio sport. Chiaramente restano eccezioni, le regole poi sono altre. È importante conoscersi”.

Infine, un commento sul suo atleta preferito: Per me sportivi come Nadal, Federer, Ronaldo, non sono neanche atleti ma extraterrestri. Però ecco chi getta il cuore oltre l’ostacolo è il mio mito. Anche quella è sempre una questione di testa oltre che di doti innate”.

Foto: LaPresse

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