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Sci alpino, chi si tingerà d’oro nella discesa olimpica? Gli azzurri possono fare la storia 70 anni dopo Zeno Colò

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Tra meno di ventiquattro ore il comprensorio di Yanqing farà da sfondo alla gara olimpica di discesa libera maschile, evento che apre la manifestazione a cinque cerchi dello sci alpino. Dominik Paris, Matteo Marsaglia e Christof Innerhofer sono i tre alfieri che proveranno a scrivere la storia sportiva del Bel Paese in una gara che ci sentiamo di sconsigliare ai deboli di cuore.

La freddissima montagna di Yanqing sino all’altro ieri rappresentava un enorme punto interrogativo per gli uomini-jet e le prove cronometrate hanno contribuito a sparigliare ulteriormente le carte, con atleti soddisfatti e altri meno circa le sensazioni in pista. Un sentimento di preoccupazione generale legato alle incognite del vento ed alla scelta dei materiali serpeggia tra gli atleti fin dal primo approccio con il pendio, motivo per cui la gestione della pressione sarà altro elemento di assoluto rilievo.

Nonostante l’evidente ricambio generazionale nello sci alpino l’Italia affida i propri sogni di gloria a tre veterani della specialità, i cui anni sommati valicano abbondantemente il secolo. La stagione ha regalato poche gioie al settore maschile delle porte larghe, ma su una pista sconosciuta e ricca di insidie gli azzurri possono far valere il loro ricco bagaglio di esperienza adattandosi prima di altri alle difficoltà oggettive del versante.

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Individuare una cerchia di favoriti non è complicato, anche se le mutevoli condizioni climatiche solitamente spalancano i battenti alle sorprese: d’altronde i potenziali outsiders sono tanti e non hanno nulla da perdere. Secondo i dettami della stagione in corso il norvegese Aleksander Aamodt Kilde gode dei favori del pronostico, al pari dell’elvetico Beat Feuz e dell’austriaco Matthias Mayer, unico atleta della startlist che ha già vinto l’oro nella disciplina.

Non ci stupiremmo tuttavia di assistere al trionfo di Vincent Kriechmayr, o all’assolo del leader di Coppa del Mondo Marco Odermatt. Anche Johan Clarey, Daniel Hemetsberger, Niels Hintermann, Bryce Bennett, Otmar Striedinger e Blaise Giezendanner (senza scordarci di Paris, vincitore nella “sua” Bormio) hanno recentemente assaporato il podio nella massima rassegna intercontinentale, dimostrandosi in grado di estrarre il coniglio dal cilindro proprio sul più bello.

Considerando che previsioni e auspici spesso lasciano il tempo che trovano nelle competizioni olimpiche, non rimane che abbandonarci a qualche altra ora di attesa puntando la sveglia alle 4.00 del mattino di domenica. Lì scopriremo chi si consacrerà nuovo re della discesa libera mondiale, con l’unico e doveroso augurio che vinca il più meritevole e non il più fortunato.

Foto: Lapresse

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