Seguici su

Sci Alpino

Sci alpino, Christof Innerhofer 3° nella prima prova di discesa alle Olimpiadi. Lontani Paris e i favoriti

Pubblicato

il

Le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 si sono aperte con la prima prova della discesa maschile per lo sci alpino. Una pista, quella di Yanqing, che nessuno conosceva o aveva mai provato prima di oggi: a causa della pandemia, infatti, erano saltate le gare preolimpiche in programma nella passata stagione. Dunque tutti gli atleti hanno approfittato di questa prima possibilità per studiare il tracciato: si sono visti tantissimi errori e, soprattutto, salti di porta.

Nel complesso, come si era intravisto dai video sul web, la pista è piuttosto tortuosa, soprattutto nei primi 45″ di gara. “Da 0 a 10, credo sia difficile 7“, ha spiegato Christof Innerhofer. La parte bassa è adatta agli scivolatori, ma anche in questo caso non sono molti i tratti in cui è possibile mettersi in posizione. Inoltre spiccano diversi dossi ed una pendenza media non esagerata. Le temperature sono basse, intorno ai -10°. Il manto è duro e compatto, consente tempi importanti anche con pettorali alti.

La classifica odierna, va premesso, lascia oggettivamente il tempo che trova. Forse saranno veramente indicativi solo i tempi della terza giornata: in un contesto del genere conteranno, e non poco, le doti di adattamento e memorizzazione della pista da parte di ciascun atleta. Per questo non è escluso che possano materializzarsi grandi sorprese.

In effetti già la prima prova non ha lesinato colpi di scena. Davanti a tutti, seppur con un salto di porta, c’è lo svizzero Stefan Rogentin con il tempo di 1’44″00: il 27enne elvetico vanta tre top10 quest’anno in Coppa del Mondo, con il miglior risultato ottenuto in Val Gardena, quando giunse quinto. Stupisce vedere in seconda posizione, a soli 8 centesimi, lo spagnolo Adur Etxezarreta: il 26enne non hai colto alcun punto nel circuito maggiore, inoltre il suo miglior risultato in carriera è una 47ma piazza sulla Saslong nel 2020. Un vero e proprio carneade.

Buone sensazioni per Christof Innerhofer, partito con il pettorale n.10 e terzo a 0.26 dalla vetta (pur avendo saltato la porta al traverso nella parte alta). L’altoatesino sembra essersi adattato bene sin da subito sia alla neve sia alla pista, la cui tortuosità si addice alle sue caratteristiche. E’ chiaro che bisognerà limitare gli errori, come ad esempio lo sbilanciamento su un salto che gli è costato decimi preziosi. Ad ogni modo, il 37enne sa come si sale su un podio in discesa alle Olimpiadi: a Sochi 2014 fu argento alle spalle dell’austriaco Matthias Mayer per soli 0.06.

Completano la top10 il francese Matthieu Bailet (+0.27), il canadese James Crawford (+0.34), il tedesco Simon Jocher (+0.39), il norvegese Aleksander Aamodt Kilde (+0.41), ovvero il primo dei grandi favoriti, lo svizzero Loic Meillard (+0.45), probabilmente l’uomo da battere in vista della combinata, il tedesco Romed Baumann (+0.45) e l’austriaco Max Franz (+0.53).

Non ha brillato Dominik Paris, 27° a 1″89 (senza aver saltato alcuna porta). Chiaramente l’altoatesino non ha spinto a fondo, cercando il più possibile di studiare le linee, anche se in alcuni tratti è apparso piuttosto macchinoso. Le tante curve non lo aiutano, eppure in alcune sezioni a Wengen ha dimostrato di poter andare davvero forte anche su tornanti molto simili a quelli cinesi. A prima vista, comunque, la pista appare più congeniale ad Innerhofer che a Paris. Domenica, tuttavia, tutto potrebbe cambiare…

Kilde a parte, troviamo nelle retrovie tutti i grandi favoriti per il titolo. Lo svizzero Beat Feuz è 17° a 1″77, il connazionale Marco Odermatt 32° a 2″18, gli austriaci Matthias Mayer e Vincent Kriechmayr sono rispettivamente 37° e 39° a 2″44 e 2″69. Discreto invece l’azzurro Matteo Marsaglia, 21° a 1″63.

Insomma, una prima prova di discesa alle Olimpiadi di Pechino 2022 decisamente interlocutoria. La pista è tecnica, ma non esageratamente difficile. Non è Kitzbuehel, per intenderci, ma potrebbe ricordare per certi versi Kvitfjell. Anche se, secondo Innerhofer, “è molto diversa dalle piste di Coppa del Mondo ed è più difficile rispetto a quella di PyeongChang 2018“. Domani, sempre alle 4.00, la seconda delle tre prove. E forse inizieremo a capire qualcosa in più.

Foto: Lapresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità