Seguici su

Sci Alpino

Sci alpino, Giuliano Razzoli a 26 centesimi dal bronzo. Ultima Olimpiade di cuore per il veterano azzurro

Pubblicato

il

26 centesimi. Appena 26 centesimi. Una inezia si potrebbe dire. Una voragine immensa, invece, nel cuore di Giuliano Razzoli. L’oro di Vancouver 2010 oggi voleva chiudere un cerchio. Un lungo percorso iniziato quel 27 febbraio di 12 anni fa con un successo che iscrisse l’atleta emiliano nel Gotha dello sci alpino italiano e internazionale.

Oggi, mercoledì 16 febbraio 2022, il trentasettenne emiliano voleva tornare lassù. Sul podio con i Cinque Cerchi. Un risultato tutt’altro che impossibile visti i risultati di questa stagione. Dopo diversi anni, infatti, abbiamo ammirato un “Razzo” davvero di primissimo livello nel corso delle gare della Coppa del Mondo. Spesso è mancato il guizzo giusto, il completare due manche impeccabili, ma la qualità è emersa prepotente.

Anche per questo motivo il nostro portacolori sognava concretamente di fare bene tra i rapid gates di Yanqing. Uno slalom che si annunciava senza un favorito certo e con tantissimi candidati a salire sul podio. Tra di loro anche Giuliano Razzoli. Dopo una prima manche non certo impeccabile, l’emiliano ha provato a dare il tutto per tutto nella seconda discesa. E, se non fosse stato per un paio di piccole sbavature, ce l’avrebbe fatta davvero fino al traguardo.

Sci alpino, Giuliano Razzoli piange: “Ci sono andato vicino, so dove ho perso i 3 decimi per la medaglia”

Arrivato al parterre aveva capito subito, in cuor suo, che sarebbe occorso un miracolo per rimontare ulteriormente e raggiungere il podio e, effettivamente, così è stato. L’ottavo posto finale a 26 centesimi dalla medaglia di bronzo del norvegese Sebastian Foss-Solevaag (oro per Clement Noel davanti all’austriaco Johannes Strolz) non è che sale sulla ferita per Giuliano Razzoli.

Voleva salutare i Giochi Olimpici con la ciliegina sulla torta della sua carriera. Non ci è riuscito ma, ancora una volta, ha saputo emozionare dando tutto quello che aveva. Lo spirito olimpico, dopotutto, è proprio questo.

Foto: Lapresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità