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Sci Alpino
Sci alpino, Gregorio Paltrinieri sull’argento di Sofia Goggia: “Ero nella sua stessa situazione, è stata una grande”
Storie di campioni che si intrecciano. In mattinata avevamo affrontato il tema di chi ha dimostrato di essere un riferimento nei momenti di difficoltà. Sofia Goggia appartiene a questo gruppo ristretto come Gregorio Paltrinieri, visto che entrambi nelle loro imprese olimpiche (argento in discesa la bergamasca a Pechino 2022 e argento il carpigiano negli 800 stile libero a Tokyo) c’è un chiaro tratto in comune: la voglia di non arrendersi mai e di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Greg l’ha fatto andando oltre i patimenti fisici e mentali della mononucleosi. Più forte di un destino crudele, l’azzurro con la forza interiore ha trovato il modo per reagire e fare qualcosa di pazzesco in vasca. Lo stesso dicasi per Sofia, con un infortunio al ginocchio importante a poco più di 20 giorni dai Giochi. Sembrava finita a Cortina quel giorno e invece…
Ecco che Gregorio, ai microfoni di LaPresse, ha commentato entusiasta l’argento di Goggia: “E’ stato bellissimo. Appena mi sono svegliato ero ansioso di vedere cosa era riuscita a fare. Ha realizzato qualcosa di grandioso. Capisco cosa può aver provato lei, sconforto e paura. Ero anche io nella sua stessa situazione, avevo paura di aver compromesso tutto a poche settimane dai Giochi. Ma essendo una grande campionessa, che ha dimostrato tante volte una grande forza mentale, sapevo che sarebbe riuscita a tirare fuori qualcosa. E questo è il giusto risultato per quello che è lei. È stata una grande“.
Sofia Goggia a Pechino come Gregorio Paltrinieri a Tokyo: due argenti dal sapore di impresa
Entrando nello specifico, il nuotatore azzurro ha aggiunto: “Sofia ha detto che il difficile è stato crederci quando c’era il buio assoluto? Ricordo che nella mia situazione è stato uguale. In gara non avevo più paura o preoccupazione, ero lì e me la dovevo giocare, punto e basta. Il problema è stato il mese prima, quando non mi allenavo. Vedevo tutti i miei compagni di nazionale prepararsi al massimo della forma e io che non potevo nuotare. Ti viene lo sconforto in quelle situazioni lì, ma io avevo persone che mi stavano vicino che cercavano di tirare fuori il meglio di me in quelle situazioni lì e farmi credere che fosse ancora tutto possibile. Sarà stato così anche per lei. E’ stata una impresa“.
Foto: LaPresse