Sci Alpino
Sci alpino, il superG odierno sarebbe stato perfetto per Sofia Goggia. Non era adatto a Brignone e Curtoni
L’Italia esce con le ossa rotte e con tanta delusione dal superG femminile delle Olimpiadi di Pechino 2022. Una delle gare più attese ai Giochi si trasforma in un incubo per la squadra azzurra, con le nostre portacolori che non sono riuscite ad entrare nella zona medaglie (Brignone settima e Curtoni decima), complice anche una pista che ha totalmente sfavorito le italiane. Un tracciato banale, con pochissime curve tecniche, molto breve (non si capisce ancora il motivo di togliere in partenza almeno sei porte rispetto a quello maschile) e con un piano finale che ha annientato ogni speranza azzurra.
Le aspettative erano alte e anche motivate dopo una stagione di Coppa del Mondo semplicemente dominante, con sei vittorie in sette gare. Purtroppo in Cina è cambiato completamente tutto e le azzurre da favorite si sono quasi trovate a recitare il ruolo delle outsider di lusso. Neve e pista non hanno aiutato e le italiane hanno fatto una fatica terribile, soffrendo terribilmente un tracciato che non si sposava assolutamente con le caratteristiche delle nostre.
Sia Brignone sia Curtoni non hanno commesso grandi errori, ma hanno perso progressivamente dal primo all’ultimo intermedio, non riuscendo a fare la differenza in alcun settore. Nella parte alta e poi anche in quella centrale serviva meno attenzione sulla precisione e rotondità della curva, ma un’entrata più dritta e schiacciata verso le porte, in particolare nella zona della compressione, decisiva per l’imbocco finale.
Ovviamente il muro finale sapeva già di condanna per le speranze azzurre e così è stato. Brignone e Bassino non sono riuscito a produrre velocità e non hanno veramente potuto niente, per non parlare di Bassino e Marsaglia, troppo leggere per affrontare questo tipo di neve. Purtroppo tutte le paure iniziali, cresciute già dopo le prime discese, hanno avuto conferma e per le italiane c’è stato davvero poco da fare.
E’ chiaro comunque che il pensiero va anche a Sofia Goggia. Senza alcun dubbio la bergamasca avrebbe gradito particolarmente un tracciato come quello odierno, dove l’obiettivo era quello di creare velocità dall’inizio alla fine. Nessuno meglio di Goggia sa produrre velocità ed anche il piano finale avrebbe inciso meno sul suo rendimento. Purtroppo l’infortunio al ginocchio ha scombinato tutti i piani e la speranza è quella di rivederla in pista almeno per la discesa, perchè l’Italia dello sci alpino si aggrappa nuovamente a lei per conquistare la medaglia d’oro olimpica.
FOTO: LaPresse