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Sci Alpino
Sci alpino, la Fisi spegne le polemiche: “Falsità sui nostri dottori. Ci tuteleremo in ogni sede”
Durante l’ultima settimana ha tenuto banco la polemica che ha coinvolto Maria Rosa “Ninna” Quario, mamma di Federica Brignone, e Sofia Goggia. L’ex campionessa di sci alpino aveva insinuato dei dubbi riguardo alla reale entità dell’infortunio della bergamasca, accusandola tra l’altro di essere egocentrica. Un doppio attacco da parte della giornalista, prima ai microfoni di Radio Capital e successive sulle colonne de Il Giornale, testata per cui collabora da oltre trent’anni e su cui ha pubblicato un articolo spiegando le sue ragioni.
Sofia Goggia ha vinto la medaglia d’argento in discesa libera alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, dove è tornata in gara a tre settimana di distanza dalla caduta di Cortina d’Ampezzo (quella in cui si è infortunata, secondo Ninna Quario non così gravemente come si è voluto far credere). L’azzurra ha inizialmente glissato, ma ieri ha dichiarato che la mamma di Federica Brignone ha offeso lei e i dottori. La bergamasca ha parlato di polemiche sgradevoli. Indubbiamente la Nazionale di sci alpino ha pagato questo trambusto, tra l’altro già domani si tornerà in pista per la Coppa del Mondo a Crans Montana.
Sci alpino, Sofia Goggia: “Ninna Quario ha offeso me e i dottori. Polemiche sgradevoli”
La Fisi si è esposta nella giornata odierna con un comunicato stampa, ritenendo “non accettabili giudizi personali rivolti ad atleti da persone estranee alla Federazione”. Senza fare nomi e cognomi, di fatto la Federazione Italiana Sport Invernali ha ammonito Ninna Quario per quanto dichiarato la scorsa settimana, nel pieno dello svolgimento dei Giochi. Spifferi che chiaramente aumentano gli attriti tra atleti, in particolar modo tra Sofia Goggia e Federica Brignone. La Fisi ha anche difeso l’operato della commissione medica, affermando che sono state dette falsità sul loro conto e che si tuteleranno nelle sedi opportune. Di seguito il comunicato stampa completo.
COMUNICATO STAMPA FISI
La Federazione Italiana Sport Invernali condanna pesantemente le troppe voci che si susseguono da giorni, con toni molto polemici, attorno agli atleti delle Nazionali. Non sono accettabili giudizi personali rivolti ad atleti da persone estranee alla Federazione, così come sono esecrabili giudizi espressi sull’operato federale, da parte di soggetti che non hanno alcuna cognizione di causa. I fatti sono ancor più gravi, se emergono durante un evento di grande rilevanza come i Giochi Olimpici.
Tutto ciò che continua, da giorni, ad essere al centro delle cronache, non porta altro risultato che far crescere la tensione fra atleti e atlete, non permettendo loro di mantenere il massimo della concentrazione verso i rispettivi impegni agonistici e concentrando lo spazio mediatico riservato alle nostre discipline in inutili polemiche che nulla hanno a che fare con lo sport, a scapito invece delle imprese compiute dagli stessi.
Per tali motivi, la FISI pretende che certe affermazioni e toni polemici cessino immediatamente, per lasciare spazio allo sport, ai risultati agonistici e agli obiettivi che gli atleti possono raggiungere prima della fine della stagione. La FISI, inoltre intende tutelare l’operato della propria Commissione Medica, additata – in modo estremamente grave – di raccontare falsità in merito allo stato di salute degli atleti che ha in cura.
La Commissione Medica federale ha sempre seguito gli atleti con la massima serietà professionale e attenzione, nel rispetto dei dati scientifici e degli esami clinici, assumendosi la responsabilità delle decisioni in merito ai tempi di recupero, a seguito di infortuni, avendo come priorità la salvaguardia dell’incolumità degli atleti stessi. Il suo operato, unito al lavoro di tecnici e fisioterapisti, fa di questo settore una eccellenza italiana nel mondo dello sport. Per tale motivo la Federazione diffida chiunque dal mettere in dubbio la correttezza e la professionalità dell’operato della Commissione Medica FISI e sarà pronta a difenderne le ragioni in ogni sede necessaria.
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Foto: Lapresse