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Sci alpino, la storia di William Flaherty: dal rischio di morte all’avventura olimpica

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I Giochi Olimpici, estivi o invernali che siano, sanno sempre regalare momenti indimenticabili e, di pari passo, storie davvero toccanti e spesso incredibili. Atleti di piccoli Paesi che nonostante mille difficoltà riescono ad arrivare al palcoscenico con i Cinque Cerchi, percorsi di vita che vengono sublimati al cospetto dei campioni più grandi di ogni sport.

Anche l’edizione 2022 dei Giochi Olimpici invernali, che si stanno disputando in quel di Pechino, ha saputo regalare spunti di riflessione non di poco conto. Nelle storie di questa edizione numero XXIV, non possiamo non citare il portoricano William Flaherty, che abbiamo visto all’opera nello sci alpino sia nel gigante, sia nello slalom disputato questa mattina.

Uno di quegli atleti per cui l’Olimpiade è davvero il sogno di una vita. L’epitome dello spirito decoubertiniano. La sua storia merita davvero di essere raccontata con dovizia di particolari. Nato Cincinnati (Ohio) il 19 dicembre del 2000, ma rappresentante di Porto Rico per residenza, come spiega Eurosport, ha dovuto subito affrontare una prova tremenda all’età di soli 3 anni.

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Al piccolo William Flaherty, infatti, venne diagnosticata la linfoistiocitosi emofagocitica. Una malattia rara che causa una disfunzione immunitaria nei bambini di età infantile e per la quale i medici gli avevano pronosticato appena il 10% di possibilità di sopravvivenza. La sua salvezza è arrivata per mezzo del fratello Charles (di 7 anni all’epoca), che gli donò il midollo osseo. Superato questo momento quanto mai complicato, nel 2010 la famiglia decise di trasferirsi a Porto Rico, dove William iniziò una nuova vita.

Una nuova vita che lo ha portato a intraprendere la carriera di sciatore all’età di 13 anni, arrivando fino ai Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022. Un traguardo incredibile, soprattutto per un rappresentante di Porto Rico, figuriamoci per chi ha vissuto una esperienza simile. Nonostante tutto ce l’ha fatta e ha potuto gareggiare nelle due prove tecniche. Laddove Marco Odermatt e Clement Noel si sono messi al collo le medaglie d’oro, anche William Flaherty ha vinto la sua Olimpiade.

Foto: Lapresse

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