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Sci Alpino

Sci alpino, l’incredibile storia di Johannes Strolz. Papà Hubert vinse l’oro olimpico 34 anni fa, lui è stato l’ultimo?

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Ogni Olimpiade è ricca di storie incredibili e di vere e proprie favole. Anche l’edizione di Pechino 2022 ne ha già avuta qualcuna e tra queste c’è senza alcun dubbio quella di Johannes Strolz, il neocampione olimpico della combinata alpina. Un oro semplicemente impensabile ad inizio stagione, ma anche solo un mese fa e che, invece, è arrivato clamorosamente sulle nevi cinesi.

Nel settembre 2021 Strolz si era ritrovato fuori squadra e con una carriera quasi ai titoli di coda a 29 anni. Ancora qualche gara di Coppa del Mondo a disposizione per provare strappare qualche altra convocazione e magari far cambiare idea ai tecnici, ma sicuramente nei pensieri dell’austriaco non c’erano le Olimpiadi e men che meno una medaglia d’oro al collo.

Tutto sembrava ormai finito ed invece ecco che arriva uno slalom di Adelboden, che cambia completamente la storia e comincia a trasformarla in una vera e propria favola. Con il pettorale 38 Strolz vince la sua prima gara, in uno slalom totalmente pazzo e nel quale succede di tutto. La vittoria gli garantisce praticamente un posto per Pechino 2022 ed è da quel momento che il cammino verso la Cina ha inizio.

Sci alpino, Johannes Strolz campione olimpico nella combinata come il padre Hubert 34 anni fa!

La favola, però, ha sempre un lieto fine, ma, questa volta, neanche il più romantico degli scrittori poteva arrivare a tanto. Trentaquattro anni fa il papà di Johannes, Hubert Strolz, conquistava la medaglia d’oro in combinata alle Olimpiadi del 1988, anno del ritorno della specialità all’interno del programma olimpico. Oggi da padre in figlio c’è stato un clamoroso passaggio di testimone, con Johannes capace di vincere lui la medaglia d’oro a Pechino 2022.

Il tutto diventa ancora più magico se si pensa che questo oro potrebbe essere l’ultimo di sempre della combinata alle Olimpiadi. Una chiusura da favola, un binomio padre-figlio che è già leggenda, l’ennesima storia incredibile delle Olimpiadi.

Foto: LaPresse

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