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Sci alpino, pagelle Olimpiadi: Federica Brignone la migliore, flop Vinatzer e De Aliprandini, delude Paris

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Le Olimpiadi di Pechino 2022 sono terminate e sono state due settimane molto intense per lo sci alpino azzurro. E’ mancata la medaglia d’oro, ma ne sono arrivate quattro al femminile grazie a Federica Brignone, Sofia Goggia e Nadia Delago. Ancora una volta il settore maschile ha completamente fallito l’appuntamento olimpico, con tantissimi flop e pochissime note liete. Qui di seguito le pagelle di tutti gli azzurri.

DONNE

Federica Brignone 8: torna da Pechino con due medaglie al collo, nessuna come lei. L’avventura olimpica comincia subito con un meraviglioso argento in gigante, specialità nella quale non era mai riuscita a salire sul podio in questa stagione. Una conferma e allo stesso tempo un miglioramento rispetto al terzo posto di quattro anni fa. Arriva al superG come “la donna da battere”, ma si ritrova incastrata in un tracciato troppo facile e con un piano finale che sa di condanna. Il risultato finale è un sesto posto che lascia tanto amaro in bocca e scatena anche un po’ di crisi all’interno della valdostana. Federica, però, è una grande campionessa ed in combinata vince il bronzo della solidità e dell’esperienza, con la miglior discesa di queste due settimane e con una prova in slalom convincente. In bacheca le medaglie olimpiche sono tre, entrando a far parte di un ristrettissimo gruppo di campionissimi.

Sofia Goggia 7,5: venti giorni per rimettere gli sci ai piedi e costruire un miracolo d’argento. Probabilmente solo la bergamasca avrebbe potuto completare una tale impresa. Sognava e voleva la medaglia d’oro, ma il bis olimpico è sfumato su quel maledetto piano finale. Senza la caduta di Cortina probabilmente avrebbe detto la sua per il podio anche in superG, ma alla fine quell’argento è il colpo della fuoriclasse.

Nadia Delago 7,5: il bronzo della definitiva consacrazione. Un terzo posto semplicemente fantastico in discesa ed una medaglia che cambia la carriera. Dopo una stagione alla ricerca del primo podio, lo ottiene proprio nella gara più importante, facendo meglio anche di Goggia sul piano finale. A Milano-Cortina 2026 si può sognare in grande.

Elena Curtoni 6: non è certamente un’Olimpiade che ricorderà con il sorriso. Un avvicinamento alle gare da incubo, costretta a rimanere isolata per un contatto diretto con un positivo. Giorni difficili che forse si sono fatti sentire anche sulle gare. Punta tantissimo sul superG, ma il tracciato è lontanissimo dalle sue caratteristiche e chiude decima, ma almeno si riscatta in discesa dove conquista una bella quinta posizione.

Nicol Delago 5,5: in discesa manca l’ingresso in Top-10, complice un errore proprio all’imbocco del piano. Peccato perchè fino a quel momento la gara era stata buona e poteva anche ambire ad un bel piazzamento.

Marta Bassino 5: la sua Olimpiade finisce praticamente dopo tre porte del gigante. Una gara attesa quattro anni e durata davvero un battito di ciglia. La fotografia di una stagione che non è mai decollata e anche ai Giochi non c’è stata neanche una successiva scossa tra superG e combinata.

Francesca Marsaglia, Lara Della Mea, Anita Gulli s.v: Pierre de Coubertin ha sempre detto che alle Olimpiadi “L’importante è partecipare”. Le tre azzurre, arrivate a Pechino senza la minima aspettativa, si sono limitate a quello.

 

UOMINI

Giuliano Razzoli 6,5: dall’essere fuori squadra all’ottavo posto alle Olimpiadi. In ogni caso quella dell’emiliano è una splendida favola, è la storia di un campione che non vuole mollare, di chi sa rialzarsi anche quando sembra impossibile. Peccato per una prima manche un po’ troppo trattenuta, altrimenti avrebbe potuto sognare ancora più in grande. Non restano che i complimenti e l’essere d’esempio per molti giovani.

Tommaso Sala 6: agguanta la convocazione olimpica con una serie di piazzamenti di rilievo negli ultimi slalom. Nella prima manche è anche il migliore degli azzurri e la medaglia dista meno di 5 decimi. Nella seconda, però, risente dell’emozione e alla fine chiude undicesimo. Bravo ad esserci e ci ha provato.

Matteo Marsaglia 6: non per sua colpa, ma verrà ricordato in questa Olimpiade per lo scontro con lo staff tecnico al termine della discesa. Un momento imbarazzante per lo sci alpino italiano, ma Matteo ne esce vincitore e nel superG è anche il migliore degli azzurri. Alla faccia di chi lo voleva escludere…

Luca De Aliprandini 4,5: la caduta di Adelboden ha frenato in maniera decisiva la sua preparazione ai Giochi. Arriva con troppe incognite a Pechino e alla fine arriva il flop. Cade in gigante nella seconda manche e si ripete anche quest’oggi nei quarti del Team Event, mettendo fine alle speranze di medaglia dell’Italia. Resta il rimpianto per quell’infortunio che probabilmente ha cambiato tutto in negativo.

Dominik Paris 4,5: l’allergia alle Olimpiadi prosegue ed ora c’è solo Milano-Cortina per non trovarsi a fine carriera con una bacheca monca e nella quale manca una medaglia a Cinque Cerchi. Doveva essere una delle punte di diamante nel settore maschile, ma prima fallisce la discesa (sesto) e poi sparisce completamente in superG (addirittura ventunesimo). Pechino 2022 è da dimenticare in fretta.

Alex Vinatzer 4: lo slalom olimpico è la fotografia di una giovane carriera che deve subire una brusca sterzata. Non è più accettabile vedere un ragazzo di quel talento buttare via gare su gare, già nella prima manche. E’ uscito nel 50% degli slalom effettuati, statistica veramente preoccupante. In parallelo potrebbe riscattarsi, ma è una comparsa e perde addirittura con un russo negli ottavi.

Christof Innerhofer 4: Olimpiade disastrosa per il veterano azzurro. Esce subito in discesa ed il giorno dopo fa uguale anche in superG. In combinata è una comparsa. Se questi sono stati i suoi ultimi Giochi Olimpici, sicuramente non lascia un bel ricordo.

 

FOTO: LaPresse

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